Sempre più frequentemente opere a stampa documentano il termine di competizioni internazionali, registrandone i risultati e divulgando le argomentazioni del premio e della giuria. Il volume Brick award 2010 edito da Callwey si distingue inserendo una presentazione di progetti, pur selezionati fra i candidati all’omonimo premio, all’interno di un percorso d’indagine il cui filo conduttore sono i contenuti e non la competizione fra i progetti stessi.
Per guidarci nel panorama eterogeneo dei materiali intelligenti offre un buon aiuto il libro “smart materials”, che accompagna il lettore partendo da informazioni di base e procedendo man mano a livelli maggiori di complessità, legati agli aspetti multidisciplinari in gioco.
L’impiego degli smart materials in Architettura è un tema dinamico e innovativo in cui si fondono ricerca, sperimentazione e uso: gli smart materials, con le loro caratteristiche di reversibilità, rispondono a stimoli quali la luce, la temperatura e il campo elettrico, cambiando forma, colore, viscosità e così via.
Si svolgerà a Roma presso la Casa dell’Architettura la prima edizione del Convegno dal titolo: “MATERIA COLORE LUCE”, organizzato da Paolo Zanetti di UniPubblicità &Marketing con Marcello Balzani, direttore editoriale della Maggioli e docente presso la Facoltà di Architettura di Ferrara. Il Convegno è promosso dall’Ordine degli Architetti, P.P. e C. della Provincia di Roma e dall’Istituto Nazionale di Architettura IN/ARCH- Lazio con il patrocinio dell’Ordine degli Ingegneri di Roma.
Siamo da qualche decennio, oramai, immersi in un'epoca di cambiamenti veloci e profondi.
Sempre più le aziende industriali per restare competitive sono chiamate ad essere flessibili, a modificarsi, ad evolversi con ritmi che non hanno precedenti nella storia economica moderna.
Il design non è solo prodotto ma è anche e soprattutto processo: con queste parole l’autore, Gionata Pistoni, rileva la profonda complessità che si nasconde dietro alla produzione industriale e che ha che fare non solo con la seppure indispensabile intuizione creativa del designer ma anche con una congerie di fattori e sinergie ben più composita e articolata di quanto esteriormente possa apparire, a opera “finita”.