L’oggetto di carta o cartone è stato associato nella modernità a una nozione di merce povera e transitoria; eccezion fatta per i supporti grafici destinati a durare, i materiali a base di fibre di cellulosa hanno sì pervaso la quotidianità dell’uomo1, ma quasi sempre nella prospettiva del consumo immediato e, di frequente, in connessione diretta a un’idea di sfruttamento dannoso dell’ambiente e delle materie prime naturali.
Dunque sono vent’anni di storia con Edra. Proviamo un bilancio.
Abbiamo messo in catalogo circa 60 prodotti. Per farlo abbiamo esaminato migliaia di progetti; lavorato con decine di designers; collaborato con centinaia di fornitori di materiali e tecnologie; fatto oltre cinquecento riunioni; realizzato centinaia di prototipi; scattato migliaia di fotografie; stampato migliaia di pagine catalogo; raccontato la nostra storia in oltre duecento conferenze di fronte a decine di migliaia di persone di tutto il mondo; concesso interviste; ritirato premi; percorso centinaia di migliaia di chilometri in auto e in aereo; allestito centinaia di esposizioni; visitato fiere, musei; visto centinaia di migliaia di mobili; telefonato decine di migliaia di volte; mangiato migliaia di pizza; fumato decine di migliaia di sigarette (prima di smettere). E intanto osservato l’arte, la moda, i paesaggi, la città, la vita della gente. A vederlo da fuori sembra una montagna insormontabile.
Il Premio di Architettura “Costruire con sistemi in legno”, aperto agli studenti del II° anno iscritti al corso “Laboratorio di Costruzioni dell’architettura 1” del Dipartimento di Architettura DA di Ferrara, è giunto alla sua XI° edizione, con il titolo “La casa della memoria – ricettività per una ricostruzione sostenibile”.
L'Università che verrà
Il modello universitario ottocentesco di matrice tedesca - che ha coniugato, per quasi un secolo e mezzo, ricerca e didattica nel nome e negli interessi degli Stati nazionali con il compito di formare le élite - è stato travolto nell'ultimi cinquant'anni da fattori strutturali diversi ma sinergicamente erosivi
La celebre commedia di Labiche andata in scena a Parigi nel 1851 col titolo Un chapeau de paille d'Italie tradotta in italiano con Un cappello di Paglia di Firenze e diventata nota soprattutto per l’operina che ne fece Nino Rota nel 1955, narra le disavventure di un giovane in procinto di sposarsi il cui cavallo mangia un prezioso cappello di paglia ad una signora appartata col proprio amante.
Dal 25 al 29 settembre 2012, in concomitanza con il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, è andato in scena Bologna Water Design, lo ‘spettacolo dell’acqua’: cinque giorni a porte aperte per far conoscere al pubblico, professionale e non, il design dedicato all’acqua e all’outdoor. Un percorso di eccellenze che, nelle ore serali del Cersaie, come post-salone, ha coinvolto i luoghi più prestigiosi di Bologna.