Giornata di studi
La città di Ferrara: architettura e restauro
A cura di Riccardo Dalla Negra e Alessandro Ippoliti
26 settembre 2012 ore 11,00
Palazzo Tassoni Estense, Salone d’Onore
Giornata di Studi a cura di Riccardo Dalla Negra e Alessandro Ippoliti
26 settembre 2012 ore 11,00
Palazzo Tassoni Estense, Salone d’Onore
via della Ghiara 36, Ferrara
L’oggetto di carta o cartone è stato storicamente associato a un’idea di merce povera e transitoria; eccezion fatta per i supporti scrittori o pittorici destinati a durare, i materiali a base di fibre cellulosiche hanno pervaso la quotidianità dell’uomo ma quasi sempre nella prospettiva del consumo immediato e, di frequente, in associazione diretta a un’idea di sfruttamento dannoso dell’ambiente e delle materie prime naturali.
Venerdì 14 settembre 2012, ore 17.00
Residenza Municipale, sala consiliare
Piazza Umberto I, Portomaggiore, Ferrara
Nell’aprile del 2009 Mario Botta scriveva a proposito della nuova collezione presentata da Giuseppe Rivadossi “Dobbiamo essere grati a questa bottega del legno che, contro tutte le tendenze in atto del mercato e della globalizzazione, riesce a creare ed a produrre opere straordinarie per la loro bellezza, cariche di intelligenza artigiana e tali da trasmettere una capacità evocativa che tocca e commuove l’uomo di oggi”
In occasione della 13. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia il progetto <A Better World> trasforma la Serra dei Giardini in un luogo per esplorare e avvistare i segni di un promettente futuro.
Studio427 promuove esperienze socio-culturali, accoglie riflessioni sul concetto di spazio pubblico e, nella logica del tema della tredicesima Mostra Internazionale di Architettura – Common Ground, rappresenta la propria natura polivalente, con un ciclo di mostre, lecture, laboratori di design, architettura, cinema, botanica, web, cucina.
Ho avuto occasione di conoscere per la prima volta i tuoi progetti qualche tempo fa a Milano presso la galleria Luisa delle Piane. Il fascino immediato che hai suscitato su di me è stato per l'uso disinvolto, disinibito del colore, come elemento linguistico del progetto.
Approfondendo poi il tuo percorso, le tue realizzazioni, emerge che non vi è soltanto la policromia ma anche altre costanti quali composizione, modularità, trasformabilità, interazione, duttilità di elementi, flessibilità di spazi. È indubbio: attraverso i tuoi progetti, mantieni "svegli", "attivi", "reattivi" gli utenti.
Pensi dunque che questa sia una delle funzioni "sociali" del design?