Casalgrande Ceramic Cloud.
Kengo Kuma con Casalgrande Padana.
Per celebrare i 50 anni di storia, Casalgrande Padana ha organizzato una serie di eventi e iniziative culturali di notevole interesse.
Il primo appuntamento riguarda il progetto “Casalgrande Ceramic Cloud”, un intervento tra architettura e land art progettato da Kengo Kuma e realizzato da Casalgrande Padana, grazie a un accordo di programma sottoscritto con il comune di Casalgrande.
L’opera, che sarà la prima costruita in Italia dal grande architetto giapponese, è attualmente in fase di avanzata esecuzione e sarà terminata prima della prossima estate.
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08 Aprile 2010
Architettura Energia Laterizio.
La Cartella Stampa del Convegno
Uno dei primi progetti culturali e didattici della Facoltà di Architettura di Ferrara del 2010 – in partnership con SITdA (Società Italiana della Tecnologia dell’Architettura) – è legato all’organizzazione del Convegno e del Corso di formazione professionalizzante “Architettura, Energia, Laterizio. Architettura, efficienza energetica e prestazioni del laterizio” ideato, promosso e svolto dai centri di ricerca e formazione Material Design (diretto da Alfonso Acocella) e Architettura Energia (diretto da Andrea Rinaldi) del Dipartimento di Architettura, con il sostegno dell’ANDIL (Associazione Nazionale Degli Industriali dei Laterizi) e la collaborazione della rivista di architettura e tecnologia Costruire in Laterizio edita da Il Sole 24 ORE Business Media.
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06 Aprile 2010
Casalgrande Padana 1960-2010
La storia di Casalgrande Padana è anche fortemente caratterizzata dall’impegno a sostegno di iniziative di grande rilievo nel campo del progetto d’architettura. In primo piano il Grand Prix, concorso internazionale istituito nel 1990 per premiare le opere che meglio hanno saputo valorizzare le proprietà tecniche e le potenzialità espressive degli elementi in grès porcellanato prodotti dall’azienda, stimato come uno dei più accreditati appuntamenti internazionali nel campo dell’architettura in ceramica.
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01 Aprile 2010
Del comunicare attraverso gli eventi. L'iniziativa AEL
L'evoluzione recente della comunicazione mix punta ad una visione strategica delle iniziative e dei format che - senza abbandonare le forme e le modalità tradizionali del diffondere i contenuti e i messaggi attraverso i canali di stampa, tv, radio, web di prima generazione - è centrata maggiormente sullo sviluppo di interazioni e di relazioni per un coinvolgimento più diretto dei destinatari della comunicazione stessa. All'interno di questo quadro evolutivo l'evento ha assunto un ruolo sempre più rilevante in quanto dispositivo (format) capace - contestualmente - di "spettacolarizzare", di rendere emozionale e memorabile l'esperienza e, allo stesso tempo, di instaurare un rapporto comunicativo diretto e immediato con il pubblico dei fruitori.
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26 Marzo 2010
Ergonomia e Creatività
Esistono ancora problemi di design irrisolti? È possibile migliorare le proprie condizioni di vita attraverso un approccio ergonomico? Come affrontiamo quotidianamente le difficoltà nel relazionarci con gli oggetti che ci circondano? A queste e a tante altre domande cerca di rispondere questo volume con numerosi esempi e immagini basati sull'osservazione della vita di tutti i giorni. Le persone possono modificare anche le cose più banali attraverso un'applicazione creativa: un insieme di soluzioni che vanno a delineare il fenomeno del Non Intentional Design (NID).
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22 Marzo 2010
Ergonomia Applicata al Progetto – Cenni Storici e Antropometria
In Brave New World, Aldous Huxley descrive nel 1932 un mondo ideale, costruito sui principi della industrializzazione: Henry Ford è diventato il Signore. Così anche gli uomini stessi diventano un prodotto industriale, vengono clonati in una fabbrica a seconda delle necessità della nuova società basata esclusivamente sull’utilità e la funzione di ognuno. L’essere umano è stato annientato come individuo, ma viene “prodotto” e inserito in categorie per un preciso uso futuro. Così la gestione del genere umano è diventata semplice: se tutti sono uguali, non è necessario progettare la varietà.
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19 Marzo 2010
Intervista a Matteo Thun
Nicoletta Gemignani: Il pensiero di Matteo Thun si muove lungo tre grandi linee progettuali: architettura, design degli interni, design del prodotto. Come interagiscono nel suo lavoro questi diversi livelli del progettare? Quanto si sostentano e si alimentano reciprocamente, e quanto invece si subordinano e dipendono gli uni dagli altri?
Matteo Thun: Dagli anni ottanta cerco di percorrere un’altra via, una via capace di coniugare la piena contemporaneità a un attento ascolto del contesto. Una via che permetta di evitare l’urlo egocentrico della modernità a tutti i costi. Questa via si chiama Ecotecture - Ecology Economy Architecture.
Nel concepire la sua architettura come dialogo tra opera e contesto ambientale, è stato appunto coniato il termine di Ecotecture.
Il che significa estetica dell’economia: un lavoro di sottrazione e semplificazione, un progressivo avvicinamento all’essenza del problema e poi la riduzione del fabbisogno energetico con semplicità ed efficacia: è questa la prima responsabilità progettuale. Applicare le prescrizioni necessarie per un’architettura a basso consumo è un approccio in continuità con una tradizione da interpretare con i mezzi della modernità, dallo studio dell’involucro, all’esposizione solare, alla differenziazione delle facciate, all’impiantistica.
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12 Marzo 2010
Playscape
“Playscape” è il motto del progetto vincitore con cui alcuni giovani progettisti animati da passione creativa e responsabilità sociale partecipavano nel 2003 a un concorso per la VII sessione del ciclo Europan, avente ad oggetto la riqualificazione di un quartiere parigino di edilizia economica e popolare costruito negli anni ’60.
L’ansia di una progettualità più sensibile alla complessità della società contemporanea, che rinunci a riflettere nel disegno dello spazio il gesto enfatico e totalitario dell’architetto a favore della valorizzazione delle componenti sociali, storiche, culturali, naturali come potenziali fattori indispensabili per una reale qualità urbana, permea questo piccolo ma denso testo che porta lo stesso titolo di quel lontano progetto e adombra, oggi forse con una più completa maturità e consapevolezza, gli stessi sogni di allora.
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08 Marzo 2010