Dunque sono vent’anni di storia con Edra. Proviamo un bilancio.
Abbiamo messo in catalogo circa 60 prodotti. Per farlo abbiamo esaminato migliaia di progetti; lavorato con decine di designers; collaborato con centinaia di fornitori di materiali e tecnologie; fatto oltre cinquecento riunioni; realizzato centinaia di prototipi; scattato migliaia di fotografie; stampato migliaia di pagine catalogo; raccontato la nostra storia in oltre duecento conferenze di fronte a decine di migliaia di persone di tutto il mondo; concesso interviste; ritirato premi; percorso centinaia di migliaia di chilometri in auto e in aereo; allestito centinaia di esposizioni; visitato fiere, musei; visto centinaia di migliaia di mobili; telefonato decine di migliaia di volte; mangiato migliaia di pizza; fumato decine di migliaia di sigarette (prima di smettere). E intanto osservato l’arte, la moda, i paesaggi, la città, la vita della gente. A vederlo da fuori sembra una montagna insormontabile.
L'Università che verrà
Il modello universitario ottocentesco di matrice tedesca - che ha coniugato, per quasi un secolo e mezzo, ricerca e didattica nel nome e negli interessi degli Stati nazionali con il compito di formare le élite - è stato travolto nell'ultimi cinquant'anni da fattori strutturali diversi ma sinergicamente erosivi
La celebre commedia di Labiche andata in scena a Parigi nel 1851 col titolo Un chapeau de paille d'Italie tradotta in italiano con Un cappello di Paglia di Firenze e diventata nota soprattutto per l’operina che ne fece Nino Rota nel 1955, narra le disavventure di un giovane in procinto di sposarsi il cui cavallo mangia un prezioso cappello di paglia ad una signora appartata col proprio amante.
Come abbiamo appena evidenziato, per assumere un valore tangibile ed esercitare un’azione causale nel mondo delle cose, i prodotti astratti della mente umana devono esprimersi linguisticamente, incontrando la materia e “incarnandosi” in essa.
La storia del design litico italiano è problematica e sfaccettata; mai fino ad ora ricostruita in modo sistematico, essa attraversa la modernità e arriva all’epoca contemporanea caratterizzandosi per la ricchezza di opere e autori, nonché per i molteplici aspetti peculiari e per certi versi contraddittori.
Alla forma dell’“intervista”, intesa come partecipata comunicazione, si è scelto di affidare il racconto sul design, e non solo, espresso da Andrea Branzi in occasione del Ventennale della Facoltà di Architettura di Ferrara, quando l’architetto Alessandro Deserti, docente del Politecnico di Milano, poco prima si procedesse con la lectio magistralis “Oggetti e territori”, ha indirizzato una riflessione dialogica sui temi importanti per il maestro.
Alla forma dell’“intervista”, intesa come partecipata comunicazione, si è scelto di affidare il racconto sul design, e non solo, espresso da Andrea Branzi in occasione del Ventennale della Facoltà di Architettura di Ferrara, quando l’architetto Alessandro Deserti, docente del Politecnico di Milano, poco prima si procedesse con la lectio magistralis “Oggetti e territori”, ha indirizzato una riflessione dialogica sui temi importanti per il maestro.