"Ceramica è il risultato della mescola tra la terra, la propria terra intesa fisicamente, e la vita degli esseri umani". Tale affermazione - intensa significazione nell'estrema sintesi che contraddistingue il suo stesso autore -, è pronunciata da Kengo Kuma in occasione dell'inaugurazione della Old House di Casalgrande Padana, sua seconda realizzazione architettonica in terra emiliana ove il grès porcellanato è ancora una volta protagonista.
Il maestro giapponese ci rammenta come il materiale ceramico venga dal "basso", dal terreno fisico, evidenziandone il senso di appartenenza alla terra, vivo in ciascuna civiltà che faccia uso tradizionalmente di tale materiale; dal suolo la materia è colta informe per essere trasformata in materiale artificiale grazie all'attività dell'uomo, rappresentandone simbolicamente il frutto dell'intelligenza e dell'impegno produttivo prolungato nel tempo.
Esposizione dei lavori degli studenti
Corso di Laurea in Design del Prdotto industriale
LPP II - Laboratorio di Progettazione di Prodotto II
Docenti: Romano Adolini, Laura Gabrielli, Elisa Poli
23-30 gennaio 2012
Palazzo Tassoni Estense
via della Ghiara 36, Ferrara
Insegnare la proprietà intellettuale
19 gennaio, ore 9.30, Politecnico di Milano,
Scuola del Design, Edificio K, sala Fratelli Castiglioni
Campus Bovisa, via Giovanni Durando 10, Milano
Presentazione del libro
Carlo Truppi
IN DIFESA DEL PAESAGGIO
Per una politica della bellezza
Department of Architecture, University of Ferrara
Palazzo Tassoni, via Ghiara 32 - room I5
Tuesday, January 17th, 2012
The HUB Trieste. Un gruppo di giovani progettisti e imprenditori che sta lavorando per portare a Trieste una realtà internazionale che ha come obiettivo quello di creare una nuova cultura di impresa, fornendo servizi e strumenti ai giovani innovatori sociali, creativi e professionisti. Il progetto collegherà Trieste alla rete mondiale The Hub, network di persone e di spazi fisici dove gli imprenditori contemporanei possono trovare uno spazio di lavoro, costruire piattaforme di relazioni e connessioni con professionisti ed investitori, organizzare eventi e workshop, con l’obiettivo di rendere reali anche i progetti più ambiziosi.
Ogni progetto ci consegna normalmente una visione, una prefigurazione espressa a mezzo dei linguaggi della cultura, proiettata in una doppia dimensione di spazio e di tempo. Per sua natura il progetto indica l’attività propositiva del “gettare avanti”, dell’inscrivere l’azione nel futuro facendo leva sull’audacia visionaria, valorizzando le posizioni e le relazioni acquisite, attingendo alle risorse immateriali e alle energie disponibili o a quelle latenti e intercettabili.
Tutti sappiamo per esperienza diretta come sia sempre rischiosa la condizione dell’apertura al futuro, al desiderabile, all’auspicabile soprattutto nel momento in cui il progetto, nel suo tentativo di farsi opera, inevitabilmente sarà costretto a confrontarsi con il tempo, l’imprevedibile, l’indefinibile.
Perla nascosta in cima alle colline inglesi del South Downs, l’Abbazia di Worth ha un aspetto mozzafiato e, con il suo tetto conico spiovente, spicca tra le tranquille distese circostanti. I venticinque monaci benedettini inglesi che risiedono nell’Abbazia gestiscono una scuola, una parrocchia e uno spazio per il ritiro.
L’Abbazia, progettata dall’architetto Francis Pollen, è da molti ritenuta il miglior esempio del suo stile. Fin dalla sua inaugurazione, nel 1974, la chiesa era arredata con sedie singole che invadevano lo spazio creando una sensazione di disordine e provvisorietà. Da qui la decisione dei monaci di effettuare opere di ristrutturazione che rendessero l’arredamento più omogeneo e consono alle esigenze del clero e dei fedeli. L’incarico di sviluppare nuove soluzioni d’arredo come parte di una più ampia opera di ristrutturazione della chiesa dell’Abbazia è stato affidato allo studio Heatherwick: tra i mobili commissionati figuravano panche, stalli del coro con sedie della misericordia e banchi, credenze, sedie per i chierichetti e confessionali.