Marmomacc ha aperto al pubblico alle 9:30 di mercoledì 24 settembre, ma già da un paio d’ore sei studenti dell’università di Ferrara erano all’opera per disporre sullo stand di Verticalità Litiche i loro modelli, trasportati nella notte a Verona. Si tratta di una selezione di lavori realizzati durante lo scorso semestre, di cui si è precedentemente parlato in questo articolo.
Già da alcuni giorni erano invece collocati, presso lo stesso stand, anche i sei grandi prototipi in pietra realizzati in scala 1:1 dalle aziende partner del corso di LPD1 dei docenti Galiotto e Pavan.
E’ quindi doveroso, ma anche molto sentito, un ringraziamento a tutti coloro che hanno lavorato durante l’estate per tradurre in realtà questi progetti realizzati dagli studenti della nostra università.
Lo spazio messo a disposizione del corso di laurea in design del prodotto industriale è all’interno del padiglione 1,quello interamente dedicato al design e facilmente riconoscibile dalla grande parete scultorea posta davanti all’ingresso, anche questa un’opera scaturita dal corso di LPD1 e trasposta in realtà dal Consorzio Marmisti Chiampo. Oltremuro, questo il nome del progetto, è un setto verticale semipermeabile da collocarsi in spazi aperti come diaframma e luogo di incontro: non si tratta dunque di un elemento di separazione, ma di aggregazione! I due studenti che lo hanno progettato, Marco Manfra e Marco Salomoni, si sono ispirati ai diagrammi di Voronoi, trovando in un esagono irregolare con proporzioni stabilite matematicamente in funzione della resa strutturale, la forma ideale per il concio, qui replicato con diversi tipi di marmo.
Marmomacc è notoriamente una fiera votata al gigantismo, specie nel piazzale centrale, su cui il progetto di Manfra e Salomoni si affaccia, confrontandosi con macchinari e blocchi cavati tanto grandi da rendere difficile immaginare come possano essere stati trasportati fino a qui.
Entrando poi nel padiglione 1, si trovano progetti a scala umana, come le pareti e i rivestimenti di Verticalità Litiche. E questi stessi progetti, che visti in mostra a Ferrara in forma di disegni e modelli di studio erano facili da immaginare come qualcosa di pesante e statico, mostrano ora –dal vero- una delicatezza e un dinamismo che secondo il giudizio (in verità molto parziale) di chi scrive trovano pochi eguali tra i progetti commerciali esposti in fiera.
Assolutamente oggettivo invece il dato sull’affluenza, con centinaia di flyer e cataloghi distribuiti già il primo giorno.
Medea Alderuccio di fianco al progetto da lei realizzato assieme a Nicola Mantovani
Odon, il modulo disegnato da Medea Alderuccio e Nicola Mantovani e realizzato da Lithos Design in pietra di Vicenza, è esposto in 9 esemplari a comporre un piccolo setto-diaframma che sotto la luce artificiale sembra vibrare, invogliando quasi tutti i visitatori a scoprirne le forme anche a livello tattile.
Intreccio di Sara Vecchi e Jacopo Martinello
Il rivestimento Sfumature di Ilaria Guglielmetti e Diana Zerbetto in una delle possibili pose
I progetti Intreccio e Sfumature, entrambi realizzati in pietra serena, il primo da Athena Marmi su disegno di Sara Vecchi e Jacopo Martinello, il secondo da La Perla su progetto di Diana Zerbetto e Ilaria Guglielmetti, sono due rivestimenti accomunati da una delicata movimentazione della superficie che muta il proprio aspetto a seconda dell’incidenza e dell’intensità della luce.
Daniele Fregona e la colonna Ritmo, progettata con Eli Brandoli
Ritmo, una colonna tortile in rocchi pre-assemblati, è il progetto di Eli Brandoli e Daniele Fregona. E’ stata realizzata da Lithos Design e gode, giustamente, di una posizione centrale rispetto all’allestimento che ne valorizza le caratteristiche, inducendo i visitatori a girarle intorno. Questo progetto è un raffinato gioco di relazioni tra concetti di monodimensionalità (quella lineare verticale della colonna), bidimensionalità (degli elementi ricavati da lastre) e tridimensionalità ,sottolineata dalle grandi forature passanti che conferiscono al manufatto leggerezza sia visiva che fisica.
Pantarei, parete per il fitness di Paolo Ragazzi e Filippo Petrocchi
Paolo Ragazzi e Filippo Petrocchi sono gli autori di Pantarei, ausilio lineare free-standing per il fitness. La parete, immaginata per grandi spazi aperti, è stata lievemente ridotta di scala per trovare posto all’interno dello stand. Il modulo in mostra è quello dedicato alla pesistica. Anche i manubri, con i pesi discoidali realizzati in pietra , sono stati realizzati per l’occasione dal partner Travertino Sant’Andrea.
Wave Kit Wall di Elena Fusto e Anna Mastellari
Wave Kit Wall è una realizzazione di Grassi Pietre. Per questo lavoro di Elena Fusto e Anna Mastellari è stato scelto un travertino molto compatto che esalta la fluidità delle forme dei grandi moduli allungati. La posa sfalsata conferisce poi una sorta di andamento a questa fluidità, inducendo l’occhio a seguirne le forme in linea orizzontale.
Tutti i progetti scelti per la prototipazione sono inoltre accomunati dal fatto di essere molto appetibili per una messa in produzione efficiente dal punto di vista della resa e dei costi. L’auspicio è dunque che al grande successo riscontrato presso il pubblico di Marmomacc possa far seguito da parte delle aziende partner la volontà di portare sul mercato qualcuna di queste proposte.