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Prestazioni e design negli ambienti interni dell’abitare contemporaneo: i materiali di finitura

26 Marzo 2011

 

Da quest’anno l’appuntamento fieristico del MADE expo (Milano Architettura Design Edilizia) organizza MADE expo in tour, un ciclo di conferenze sul territorio nazionale atto a coinvolgere aziende, professionisti e appassionati del settore sui temi più caldi del costruire.

Terzo dei sei incontri previsti, quello milanese svoltosi il 10 marzo presso l’elegante sede del Nhow Hotel ha affrontato il tema dei materiali di finitura nell’ambito architettonico della progettazione di interni ed esterni.

Dopo la presentazione dell’evento da parte del presidente in carica del MADE expo Andrea Negri, che in videoconferenza ha spiegato l’importanza e le ragioni dell’iniziativa, sono intervenute cinque personalità tra le più affermate nell’ambito culturale e accademico di riferimento, e nei settori di impresa afferenti all’architettura, al design e alle costruzioni (il sesto partecipante, Arturo Dell’Acqua Bellavitis, preside della Scuola del Design Politecnico di Milano e del Triennale Design Museum, per motivi di salute purtroppo non è potuto essere presente).


Il primo a prendere la parola, sollecitato dal moderatore Fiore Ivan De Lettera, è Stefano Boeri. Direttore della rivista “Abitare”, il suo intervento dal titolo Coabitare nella metropoli sottolinea come siano sotto gli occhi di tutti i profondi mutamenti e le repentine trasformazioni in atto nelle moderne città in cui viviamo. Analizzando dati statistici quali il crescente espandersi degli agglomerati urbani, la dimensione sempre più allargata e rinnovata dei nuclei familiari e l’andamento del mercato immobiliare, si comprendono meglio la nuova tendenza in atto e la definizione stessa del concetto di coabitazione urbana. Sempre più persone oggi, per motivi sempre più vari, si trovano a dover dividere spazi di vita comuni: studenti fuori sede, pendolari che affittano o comprano in zone di studio o di lavoro, single che dividono le spese di un unico appartamento per poter risparmiare… È insomma sempre più comune la necessità di un ripensamento dell’ambiente interno alla casa, che deve poter essere predisposto secondo una geometria variabile. L’abitazione del futuro dovrebbe contenere in sé la tendenza al mutamento, dalla versatilità degli spazi interni alla possibilità di inglobamento di quelli esterni.

Questo è un dato fondante da cui si può partire per analizzare i materiali di finitura, asserisce Boeri: la variabilità degli spazi domestici porta a un cambiamento non solo della disposizione delle singole divisioni interne, ma anche degli arredi e dei dettagli. L’importanza di un materiale che possa soddisfare tali esigenze – e unirvi insieme un altro fondamentale requisito, il contenimento dei costi – è innegabile. E Boeri individua proprio nel legno tali specificità, sia per gli interni come elemento decorativo, di rifinitura e d’arredo, sia per gli esterni, nei prefabbricati o come parte fondante di un edificio, come copertura o facciata. Con la sua filiera a impatto zero e una sostenibilità garantita, continua il relatore, il legno, sempre più utilizzato soprattutto nel Nord Europa – in Italia è diffuso specialmente in Trentino –, diventerà uno dei nuovi materiali di riferimento del nostro futuro.


Aldo Colonnetti, direttore scientifico dello IED e direttore della rivista “Ottagono”, prosegue la riflessione evidenziando come nel design e nell’architettura odierni il materiale di rifinitura, il cosiddetto dettaglio, sia in realtà non soltanto ornamento, bensì elemento fondante, costitutivo e strutturale del costruire oggi. Colonnetti, da esperto in materia, dichiara la complessità e la multiformità del concetto di design contemporaneo come linguaggio delle differenze, e i dettagli ne costituiscono proprio la variabile determinante, la discriminante reale e costitutiva. Attraverso i particolari si può conferire specificità e identità a un ambiente interno come a uno spazio esterno. Oltre che ornare e caratterizzare il contesto personale, il dettaglio può contribuire a fornire valore aggiunto anche al collettivo, all’ambiente comune. Definendo il luogo esterno come un’espansione e una proiezione del privato, si possono trasformare le nostre dimore e le nostre città, asserisce Colonnetti. Il concetto di soglia diventa dunque una chiave per ripensare lo spazio pubblico come propaggine del privato. Adornare la propria casa con cura nei materiali e nei dettagli potenzialmente potrebbe stimolare, varcando appunto la soglia, a estendere tale attenzione anche al collettivo; e valorizzare i luoghi esterni vissuti ed esperiti nel quotidiano significa valorizzare l’individuo stesso, quindi l’essere umano. Una sorta di ammirevole rappresentazione del tutto attraverso le parti, dichiara il relatore, avviene al MADE, dove si parte dai dettagli per costruire quel tutto che è l’architettura.


Con il turno di Aldo Cingolani si aprono gli interventi degli “addetti ai lavori”: direttore generale del marchio Giugiaro Architettura, nato come uno dei centri propulsori della creatività e dell’innovazione nel campo del design applicato al prodotto industriale, Cingolani racconta come il gruppo si è specializzato oggi nella progettazione architettonica e urbanistica, sviluppando nuovi concept riguardo all’utilizzazione strutturale dei materiali impiegati. Da elementi di arredo e di ornamento questi diventano veri e propri veicolatori di senso e di esperienze: dai conglomerati in fibra di vetro che, retroilluminati, creano variabili di spazio e stimolano differenti stati d’animo, ai giochi di luce che possono trasformare interni informali in eleganti sale da ricevimento o vibranti hall da discoteca, fino a materiali di effetto ottico tridimensionale, che possono movimentare ambienti tradizionali. Tatto, udito, vista possono essere stimolati a seconda dei materiali che si usano per costruire e connotare un edificio; attraverso l’importanza data ai dettagli il fruitore può dunque sentirsi parte integrante dell’ambiente che esperisce, armonizzarsi con l’architettura che lo circonda.


Luca Mastroiacovo, a cui passa la parola, è rappresentante della Cooperativa Ceramica d’Imola, azienda impegnata fin dalla nascita nella mission di valorizzare il supporto ceramico come elemento abitativo essenziale. Materiale organico, la ceramica è pratica e versatile, qualità che si richiedono oggi a un nucleo abitativo in continuo evolversi e in necessario cambiamento. Come il legno, rappresentato dall’ultimo ospite invitato al dibattito, la ceramica offre soluzioni alternative per decorare connotando indelebilmente e qualitativamente uno spazio.


Chiude la serie di interventi Lorenzo Onofri, dell’azienda Stile Pavimenti Legno, che afferma la priorità e il valore aggiunto del materiale trattato: l’assoluta sostenibilità ambientale, debitamente certificata da norme internazionali, conferisce al legno una possibilità potenzialmente infinita di impiego nell’ambito costruttivo ecosostenibile odierno e dei tempi futuri.

L’incontro si chiude con l’augurio del moderatore perché momenti di discussione come questo, in cui aziende e professionisti del settore interagiscono attivamente, possano stimolare una riflessione per migliorare la progettualità del contesto ambientale e urbano in cui viviamo.

 

di Nicoletta Gemignani


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MD Material Design
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ISSN 2239-6063

edited by
Alfonso Acocella
redazione materialdesign@unife.it

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