Packaging a misura di anziano from Lab MD Material Design on Vimeo.
In onda su Forum di Rete4, nella puntata del 3 marzo 2017, l’attività di Ricerca del DAD di Genova, guidata dalla Professoressa Maria Benedetta Spadolini.
Oggi la complessità del cambiamento demografico (il tasso di natalità sta diminuendo, mentre si sta allungando sempre di più l’aspettativa di vita) non è ancora sufficientemente affrontata: in breve tempo essa interesserà un gran numero di settori e contesti sociali, toccando la nostra consapevolezza, la nostra comprensione del benessere e dell'inclusione sociale, l'identità stessa delle nostre società. Uno dei temi del futuro sarà: come rivisitare in modo creativo l’età matura1. Lo scopo principale dell'attività di ricerca svolta dal gruppo guidato dalla Professoressa Maria Benedetta Spadolini, afferente al Dipartimento di Architettura e Design della Scuola Politecnica di Genova, è quello di estendere il periodo in cui le persone possono vivere nel loro ambiente preferito, aumentando la loro autonomia, aiutare a mantenere la salute e le capacità funzionali, promuovere stili di vita migliori e più salutari, aumentare la sicurezza, migliorare l’efficienza e la produttività delle risorse nella società che invecchia. L’obiettivo ambizioso coinvolge, tra i tanti campi, quello dell’alimentazione, come uno dei temi più caldi del futuro. Non è un caso che durante Expò 2015, all’interno del Future Food District, Carlo Ratti e lo studio di design Carlo Ratti Associati in collaborazione con Coop, abbiano ideato il concept di un nuovo Supermercato nel quale le tecnologie facilitano le interazioni restituendo una dimensione sociale alla catena di vendita e mettendo a disposizione delle persone gli strumenti per ampliare la consapevolezza delle proprie scelte. In questa visione di Supermercato del Futuro anche il concetto di packaging è stato, e deve continuare ad essere, ripensato. Il discorso sul packaging dei prodotti alimentari, si inserisce in uno più ampio che coinvolge ambiti diversi, come il miglioramento delle abitudini alimentari ( nutrizione ), l’ecologia, una nuova esperienza del fare la spesa e quindi di socialità. L’interesse per l’argomento è transgenerazionale. La ricerca svolta dal gruppo del DAD negli ultimi anni, ha portato interessanti riflessioni su come un contenitore che risponde alle richieste di accessibilità dell’utenza senior, possa soddisfare parallelamente una fascia di popolazione apparentemente opposta, come ad esempio quella delle nuove generazioni di single, di giovani ‘nomadi urbani’ che si spostano sempre più frequentemente per lavoro e per studio, e contemporaneamente, rispondere alle esigenze ambientali di riciclo e riuso.
L’attività di indagine si articola in diversi momenti che vanno dall’attività didattica a quella di ricerca vera e propria, portata avanti da dottorandi e giovani ricercatori coadiuvati da enti e organizzazioni esterne all’Università.
Il DSA collabora da tempo con Italia Longeva ed è membro di EIDD - Design for All Europa. Il gruppo partecipa inoltre costantemente ad attività divulgazione su riviste e trasmissioni televisive, come nel caso dell’intervento alla trasmissione Forum, andata in onda su Rete 4 il giorno 3 marzo 2017 e visibile nel video. Poiché la progettazione richiede la conoscenza e lo studio delle problematiche relative all’invecchiamento e la creazione di una sinergia tra progettisti e fruitori diventa fondamentale il confronto tra le generazioni dei giovani e dei nonni. La didattica prevede quindi un momento di indagine che usa come strumento operativo una carta chiamata ‘Adotta un anziano’. Ogni studente si confronta con un parente o un amico che abbia superato la soglia dei 65 anni di età, lo osserva e gli rivolge domande sulle problematiche che si riscontrano all’interno dell’habitat domestico, soprattutto in rapporto ai prodotti alimentari. Un secondo momento di confronto avviene periodicamente in aula quando a nonni diversi, nel nostro caso gli studenti dell’Università della Terza Età, vengono sottoposti i prototipi dei progetti realizzati dai giovani colleghi, al quale viene dato un feedback reale ed indispensabile sull’efficacia o le criticità delle idee ed eventuali consigli su come valorizzare le azioni di re-Design sul packaging. Partire dallo studio di prodotti in commercio è importante per far confrontare i ragazzi con realtà produttive che possano facilmente studiare e conoscere e per proporre strategie di intervento credibili. La ricerca svolta fino ad oggi ha affascinato una delle maggiori aziende del Made in Italy nel settore alimentare: la multinazionale Barilla, che è stata coinvolta nel mettere a disposizione alcuni packaging da ripensare per un target più ampio di utenti. In questo modo si va a colmare una delle lacune che fino ad oggi è stata rilevata nell’attività, quella di accompagnare la didattica e la ricerca ad un momento di verifica del progetto che deve naturalmente coinvolgere le realtà produttive.
Laura Arrighi
Note
1 Susan Greenfield, in un’intervista rilasciata a Casamica, Giugno 2012