La materia litica è il Tema
MD Journal compie tre anni di vita. Dopo una serie di numeri monografici di natura trasversale: Involucri sensibili, Sinapsi. Design e connettività, Design paramentrico, Design & Industry 4.0, la rivista affronta, per la prima volta, un tema centrato sulla materia (sia pur una materia “molto particolare” come cercheremo di esplicitare) in rapporto alla disciplina del design; disciplina intesa nella sua accezione più tradizionale di “progetto” come “processo formalizzante”.
Per dirla con le parole di Vilém Flusser: «Se la forma è l’opposto della “materia”, allora non esiste nessun design che si possa definire “materiale”: è sempre in-formatrice. E se la forma è il “come” della materia, e la materia il “che cosa” della forma, allora il design è uno dei metodi per conferire forma alla materia e farla apparire così e non in altro modo. Il design, come tutte le espressioni culturali, mostra che la materia non appare (non è appariscente) se non nella misura in cui la si in-forma, e che, una volta in-formata, inizia ad apparire (diventa fenomeno).» [1]
Al centro della riflessione che la Call propone vi è la materia litica vista come risorsa preziosa (per la sua varietas, e perché non rinnovabile) e indagata attraverso un filtro interpretativo oscillante fra la disamina dei caratteri (naturali) d’origine e quelli artificiali (trasformativo-configurativi) indotti dall’azione dell’uomo.
Alla base delle riflessioni di questa Call esiste una domanda di fondo, che rivolgiamo a noi stessi come curatori e alla comunità dei ricercatori interessati al tema: a quale tipo di design la materia litica sembra prestarsi meglio, nei modi più appropriati e convincenti, se non avvincenti? Al design delle produzioni seriali, a quello delle limited edition, degli artefatti unici tipici dell’art-design?
A questo interrogativo vorremmo che il numero di MD Journal dedicato a Stone Design cercasse di rispondere, rivolgendo lo sguardo indagativo-interpetativo sia retrospettivamente al passato, sia alla dimensione temporale del presente-futuro in cui siamo immersi.
L’uomo ha iniziato a confrontarsi con l’universo litico sin dai primordi della sua esistenza sulla terra, per proseguire attraverso manifestazioni più coscienti, mirate e intenzionalizzate, intravedendo in questa materia – offerta dalla natura in una assai ampia varietà di tipi, di durezze, di configurazioni geometrico-dimensionali – le caratteristiche propizie per farne arma, monile, strumento di lavoro, oggetto domestico o pubblico, recinto, casa, palazzo, monumento, tomba. In sintesi molti degli elementi del mondo che ci circonda.
Il presente numero di MD Journal intende esplorare l’orizzonte del design in pietra tra passato e presente, tradizione e innovazione, con particolare attenzione verso questa (almeno apparente) contrapposizione tra la produzione degli oggetti seriali, identici fra loro – codificata come industrial design – e la specifica vocazione litica alla produzione di pezzi di elevata qualità, unici o replicati in collezioni limitate.
Design litico e vocazioni formali
Il design litico ha sempre rappresentato – bisogna sottolinearlo – una forma di design particolare, sia sotto il profilo dei modi e delle destinazioni funzionali a cui la materia è stata sottoposta e indirizzata, sia per quanto riguarda la committenza e il mercato che, nel tempo, ne ha sollecitato l’utilizzazione e la valorizzazione, con una domanda di prodotti spesso ristretta, elitaria, che dall’antico è giunta fino alla contemporaneità.
In genere si è trattato di famiglie tipologiche di prodotti destinati a interni domestici (nella forma di rivestimenti e complementi di arredo), a spazi interesterni(l’attuale outdoor con oggetti per terrazze, piscine, cortili, atrii, giardini) o agli spazi pubblici.
Artefatti “in solido”, contraddistinti da alcuni caratteri peculiari e ricorrenti ma anche capaci – in casi specifici – di valorizzare latenti potenzialità fisico-formali che la materia litica è sempre stata in grado di mettere a disposizione degli artefici impegnati nella sua estrazione, trasformazione, interpretazione d’utilizzo e messa in-forma.
Le vocazioni formali della materia litica non possono dipendere che dalla sua essenza, dalla sua natura, derivante dai peculirari caratteri costitutivi delle molteplici e variegate classi di litotipi. Composizione mineralogica, colore, grana, disegno, dimensioni giacimentologiche, hanno consentito di assecondare scalarità, assetti, trattamenti, forme, funzionalità molto diverse fra loro nel progetto di artefatti per le esigenze e aspettative dell’uomo.
Caratteristiche e vocazioni – alcune delle quali riguardabili come ambivalenti, se non addirittura oppositive fra loro – capaci di muovere e indirizzare, di volta in volta, la materia verso attese, direzioni ed esiti finali imprevedibili e variati.
Fra queste possiamo provare a elencare:
naturalità – artificialità
microdimensionalità – macrodimensionalità
leggerezza – pesantezza
bidimensionalità – tridimensionalità
fragilità – durezza
monocromaticità – policromismo
uniformità – disegno
opacità – lucentezza – translucenza
artigianalità – industrializzabilità
Con attenzione rivolta a queste (e sicuramente anche ad altre) caratteristiche peculiari della materia litica riportiamo di seguito alcune possibili articolazioni tematiche per le proposte di scrittura:
- Design litico storico e contemporaneo
- Interior design marmorizzato
- Artefatti e sistemi litici
- Materia, scarto, riuso
- Design litico fra artigianalità, nuove tecnologie e Industria 4.0
Date significative:
Presentazione abstract 15 luglio 2018
Accettazione abstract 25 luglio 2018
Consegna paper 25 settembre 2017
Indicazioni di Peer review 20 ottobre 2018
Consegna paper finale rivisto 15 novembre 2018
Publicazione dicembre 2018
#6 Issue Editors:
Alfonso Acocella, Università degli Studi di Ferrara
Veronica Dal Buono, Università degli Studi di Ferrara
Dario Scodeller, Università degli Studi di Ferrara
Processo di pubblicazione
I ricercatori interessati sono invitati a inviare, entro il 15 luglio 2018, un abstract di 6000-8000 battute (comprese le references bibliografiche), in lingua italiana (in lingua inglese solo nel caso di autore/i straniero/i).
L’abstract, redatto in modo chiaro, deve rispondere e aderire coerentemente al tema della Call, esplicitando l’oggetto dell’articolo proposto e la finalità del contributo; deve essere accompagnato da 5 parole chiave, poste ad evidenziare i punti essenziali del progetto di paper, e corredato da una bibliografia di riferimento redatta secondo le linee guida editoriali di MD Journal.
L’abstract dovrà essere inviato all’indirizzo mdjournal@unife.it
L’accettazione delle proposte di articoli verrà comunicata ai proponenti entro
il 25 luglio 2018.
Gli autori dovranno, successivamente, inviare gli articoli (completi di tutti gli apparati documentali e rispondenti alle Linee guida editoriali) entro il termine del 25 settembre 2018 sempre all’indirizzo mdjournal@unife.it
Dopo la peer review da parte dei referee, agli autori dei contributi accettati saranno comunicate le indicazioni entro ottobre 2018 e la stesura finale dell’articolo dovrà essere inviata all’indirizzo materialdesign@unife.it entro il 15 novembre 2018.
La data di uscita, in e-Publishing, di MD Journal 6/2018 è prevista per dicembre 2018; la sua fruizione è pubblica recependo la filosofia dell’open access.
Contestualmente si procederà alla stampa del volume, per l’invio agli autori e alle principali biblioteche nazionali.
Link alle linee guida editoriali:
http://materialdesign.it/it/journal-md/_61.htm
Link allo stile dei testi e alla scrittura:
http://materialdesign.it/it/journal-md/_66.htm
[1] Vilém Flusser, “Forma e Materia”, p.12, in Filosofia del design, Milano, Bruno Mondadori, 2003 (ed. or. 1993), pp. 153.