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Mauro Andreini. Terre di nessuno

27 Giugno 2014

 

“Mauro Andreini. Terre di nessuno”
acquerelli e fotovisioni 2007-2013
Firenze, Palagio di Parte Guelfa
1-14 Luglio 2014
(aperta tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00)

“Terre di Nessuno” è una raccolta di acquerelli e fotovisioni di Mauro Andreini presentata, con un originale allestimento, nelle suggestive sale dello storico Palagio di Parte Guelfa a Firenze, patrocinata dal Comune di Firenze e dai comuni di Montalcino e di Montale. E’ esposta una selezione di circa 300 acquerelli ordinati in mostra secondo un’ideale percorso di visita suddiviso in otto tappe, corrispondenti ad altrettante sezioni tematiche. Mauro Andreini da sempre unisce all’attività architettonica una intensa produzione disegnativa, entrambe ampiamente documentate in numerose riviste, libri ed in importanti mostre e rassegne, in Italia e all’estero. “Terre di Nessuno” costituisce la  più recente produzione disegnativa di Mauro Andreini, colori e linee essenziali che danno vita a paesaggi e luoghi immaginari, caratterizzati dal “naturalismo metafisico”, tipico dell’autore, che partendo dalla realtà la trasforma, con molto disincanto, in una nuova dimensione onirica e fantastica.

 

 

L’introduzione alla mostra è affidata a “Nova Atlantide”, una sintesi della raccolta omonima, realizzata negli anni ’90 e qui presente a documentare il punto di partenza della ricerca dell’autore. Un atlante di luoghi, ispirati dal mistero della città scomparsa di Atlantide, suddiviso in “città di mare” e “città di terra”. Segue la sezione “Architetture Visionarie”, una sorta di catalogo di appunti di architetture “in nuce”. Le suggestive “Fotovisioni”, chiudono la prima parte del percorso di visita, si tratta di alcune delle principali architetture edificate da Mauro Andreini “immerse”, in un immaginario dialogo ideale, con quei paesaggi naturali toscani che le hanno ispirate. La seconda parte del percorso si apre con “Dopo la fine del mondo”, paesaggi e luoghi della Terra avvolti in un silenzio lunare come potrebbero apparire dopo una ipotetica fine del mondo. Case come nature morte, carcasse di edifici adagiati in un paesaggio tetro, fatto di terre brulle senza limiti di confine in un’aria lugubre e funerea. A seguire il “Futuro dell’Abitare”, una ironica e scanzonata riflessione sul futuro dell’abitare si trasforma in un divertente inventario di ipotesi. Abitare spazi finora considerati ai margini delle città e della società e nei quali nessuno si sognerebbe di andare a vivere. La sezione “Architettura morta”, descrive una muta distesa di rovine, di paesi fantasma, di case scoperchiate e di edifici interrotti dal tempo. Ruderi, resti, costruzioni abbandonate e cadenti che, cambiando ruolo, assumono ora quello di testimoni e custodi della memoria. I “Ritratti di Luoghi” raccoglie acquerelli di posti “ridisegnati” con vedute stilizzate. Paesaggi naturali dominati dal verde delle campagne toscane, e ancora, vecchi opifici e angoli di paese o di città. Chiude il percorso della mostra una serie dedicata a “Il massacro del Sand Creek”, dove l’autore ricorda la tragedia con una serie di suggestive e dolorose immagini disegnate dei villaggi distrutti. La mostra sarà visitabile tutti i giorni dal 1 al 14 luglio, dalle 9 alle 18.

 

 

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Alfonso Acocella
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