Mario Zaffagnini - Immagine Clara Caliceti Zaffagnini
Nato a Bologna l’11 marzo 1936 Mario Zaffagnini, dopo aver compiuto gli studi classici, si laurea presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze nel marzo 1961 discutendo con il Prof. Adalberto Libera la tesi “Centro turistico alle isole Tremiti” approvata con voti 110/110 e lode poi pubblicata sulla rivista “Architetti d’oggi” n. 5 (ottobre 1961).
È abilitato all’esercizio della professione di Architetto nel marzo 1961.
Nell’A.A. 1961-62 è nominato assistente volontario presso l’Istituto di Composizione Architettonica della Facoltà di Architettura di Firenze, diretto dal Prof. Adalberto Libera. Dallo stesso anno e fino al 1969 svolge attività di assistente volontario presso la Cattedra di Composizione Architettonica della Facoltà di Architettura di Firenze.
Dal 1963 in poi, pur svolgendo la normale attivita didattica sul tema in corso, cura seminari ed esercitazioni che hanno per oggetto l’industrializzazione edilizia, argomento di continuo approfondimento e ricerca.
È nell’A.A. 1965-66 che conduce con l’architetto Piero Paoli, un seminario sulle “Problematiche dei mezzi e procedimenti industrializzati” al quale prendono parte il Prof. Ciro Cicconcelli, il Prof. Giuseppe Ciribini, l’Ing. Nico di Cagno e il Prof. Pierluigi Spadolini.
Nel 1961 è co-fondatore del Gruppo Architetti Urbanisti Città Nuova a Bologna con cui svolge attività professionale per quasi un decennio. Nel 1970 infatti, al conseguimento dell’abilitazione alla libera docenza in Elementi costruttivi, sceglie di separarsi dal Gruppo per abbracciare pienamente la carriera universitaria.
Dall’A.A. 1970-71 è incaricato dell’insegnamento di Unificazione edilizia e prefabbricazione, quindi dell’insegnamento di Tecnologia dell’Architettura 2 presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze.
Nel febbraio 1972, in seguito a concorso, viene nominato assistente ordinario di Unificazione edilizia e prefabbricazione.
Nel luglio 1976 vince il concorso a cattedra nel raggruppamento n. 235, e dal novembre 1976 è chiamato dalla Facoltà di Architettura di Firenze come professore straordinario di Tecnologia dell’Architettura 2.
È professore ordinario di Tecnologia dell’Architettura 2 presso la Facoltà di Architettura a Firenze nel decennio 1979/1989.
In questo periodo è nominato componente del Comitato Consultivo CUN per la ricerca scientifica n. 8 - Ingegneria e Architettura (1984), fa parte della Giunta del Dipartimento “Processi e metodi della produzione edilizia” dell’Università degli Studi di Firenze (1984-1992), è presidente della Commissione Didattica della Facoltà di Architettura di Firenze e quindi presidente del Consiglio dell’Indirizzo tecnologico della stessa Facoltà (1985-1988).
Nel novembre 1987 viene eletto Direttore del Dipartimento “Processi e metodi della produzione edilizia” per il triennio 1988-90.
Nel triennio accademico 1988/1991 fa parte del Consiglio di Presidenza della Facoltà di Architettura.
Dal 1989 e per il triennio 1989/1992 è ordinario di Progettazione ambientale presso la Facoltà di Architettura di Firenze.
Parallelamente (dal 1971 al 1996) continua tuttavia a svolgere – compatibilmente con i ruoli accademici rivestiti – attività professionale a Bologna sia in forma singola che in collaborazione (è co-fondatore della Società Edinricerche in Bologna), partecipando e vincendo numerosi concorsi e concorsi appalto.
Nel marzo 1990 viene eletto dai Docenti della Facoltà di Architettura di Firenze membro del Comitato Tecnico Ordinatore della nuova Facoltà di Architettura di Ferrara, ruolo che poi svolgerà insieme al Prof. Paolo Ceccarelli e al Prof. Carlo Melograni.
Dal 1990 all’ottobre 1992 è stato Presidente del Comitato per la biblioteca della Facoltà di Architettura.
Dal novembre 1990 è eletto Presidente del Consiglio dell’Indirizzo Tecnologico della Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze per il triennio 1991-93.
Dal novembre 1992 si trasferisce a Ferrara come ordinario di Composizione architettonica (seconda annualità) presso la Facoltà di Architettura.
Qui nel novembre 1994 diviene Direttore dell’Istituto di Architettura della Facoltà di Architettura.
Negli A.A. 1994-95 e 1995-96 gli vengono affidati il Laboratorio di Progettazione architettonica 1 (A) e il corso di Analisi della morfologia urbana e delle tipologie edilizie.
L’attività editoriale di Mario Zaffagnini spazia dalla pubblicazione di una serie vastissima di volumi, saggi, articoli, alla co-fondazione di riviste scientifiche fino alla progettazione e realizzazione di audiovisivi didattici nei primi anni ‘90.
Una ricchissima testimonianza di ricerche scientifiche - spesso applicate – prima nel campo dell’innovazione tecnologica e del processo edilizio, poi, nell’ultima parte del suo percorso di affinamento scientifico, di una cieca fiducia nella ricerca architettonica e nella sua capacità di poter cambiare le disfunzioni della nostra società, soprattutto per quanto attiene il disegno dell’ambiente urbano e per ultimo di quello rurale, per un miglioramento della qualità complessiva di vita dell’uomo. In estrema sintesi si vogliono ricordare Progettare nel processo edilizio (di cui è curatore e autore, Parma Ed., Bologna, 1981), Tecnologie per la residenza in Europa (BE-MA Ed., Milano, 1982), il capitolo Edilizia residenziale all’interno del Manuale di progettazione edilizia, Vol.1, Tipologie e criteri di dimensionamento (opera in sei volumi di cui è stato coordinatore generale e che rappresenta una fra le più importanti opere editoriali in campo architettonico degli ultimi cinquanta anni, U. Hoepli Ed., Milano 1992), Progettare nel tessuto urbano (Alinea, 1993), Architettura a Misura d’uomo (Pitagora Ed.,1994), Morfologia urbana e tipologia edilizia con N.Marzot e A. Gaiani (Pitagora Ed. 1995) e l’ultimo libro Le case della grande pianura (Alinea, 1997) di cui è curatore. Questa ultima fatica editoriale postuma testimonia gli esiti dell’ultima passione scientifica in cui si cimenta. Riprendendo un tema a lui molto caro già toccato nei primi anni ’70 nel testo curato dal Gruppo Urbanisti Città Nuova affiancati da Raffaello Scatasta, Paesaggio e struttura Urbana (Bologna,1970), affronta alle diverse scale possibili una puntuale analisi finalizzata al recupero e alla valorizzazione del patrimonio edilizio rurale della pianura emiliano-romagnola inteso come memoria storica delle nostre radici culturali.
Ci ha lasciati a Bologna il 12 novembre 1996 a sessanta anni.
Theo Zaffagnini