In occasione del ventennale della Facoltà di Architettura di Ferrara e il quindicinale dalla scomparsa di uno dei suoi fondatori e docenti, la Fondazione del Monte ospiterà dal 1 al 30 giugno 2012 una mostra retrospettiva di Mario Zaffagnini (1936, 1996) che traccia per la prima volta e a tutto tondo la figura dell'architetto.
Realizzata in stretta collaborazione con la Facoltà di Architettura di Ferrara (XfafX, Centro A>E), e in particolare con la Fondazione Architetti Reggio Emilia, e con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Reggio Emilia e di quello di Bologna, la mostra inaugurerà giovedì 31 maggio 2012 alle ore 18.00 con una conferenza a cui interverranno, oltre al presidente della Fondazione Marco Cammelli, l’architetto e urbanista Pierluigi Cervellati, lo storico e critico di architettura Giuliano Gresleri, l’architetto e fotografo di architettura Raffaello Scatasta, i docenti del Dipartimento di Architettura di Ferrara Michele Ghirardelli, Andrea Rinaldi e Theo Zaffagnini. L’Ordine degli Architetti di Bologna sarà presente col Consigliere architetto Stefano Pantaleoni.
Non casuale la scelta di realizzare la mostra a Palazzo Senatorio Paltroni, sede della Fondazione del Monte di Bologna: agli inizi degli anni ’70, infatti, la allora Banca del Monte di Bologna e Ravenna incaricò proprio Mario Zaffagnini prima del progetto di riqualificazione di questa sede storica di Bologna in via delle Donzelle, quindi di quella di Ravenna in via Diaz.
Stimato professionista bolognese, già tra i fondatori del Gruppo Architetti Urbanisti Città Nuova, dopo una lunga e brillante carriera accademica nella “storica” Facoltà di Architettura di Firenze, il professor Zaffagnini, facendo tesoro della propria attività scientifica e didattica maturata a partire dalle prime esperienze con Adalberto Libera, quindi da quelle condotte a Firenze insieme all’amico Pierluigi Spadolini, ha portato a compimento - proprio nel suo ultimo periodo di attività scientifica a Ferrara - l’elaborazione concettuale di quello che potremmo oggi definire il suo lascito culturale, basato sul saldissimo convincimento che l’architettura, per essere di qualità, debba scaturire da processi culturali e creativi che sono la risposta più esauriente alle necessità dell’uomo.
Le cifre distintive dell’intero operato dell’architetto sono la coerenza, l’impegno assoluto, la tensione progettuale uniformemente portata al massimo, a tutte le scale dimensionali (da quella urbanistica al dettaglio esecutivo in scala 1 a 1). Risultati impensabili senza un rimando alla contemporanea attività teorica.
La struttura della mostra mira a dare conto dell’insieme dell’opera e del pensiero dell’architetto.
La prima sezione, infatti, presenta un repertorio cronologico sintetico della pratica professionale, dalle prime esperienze alle opere più importanti per ruolo e dimensione, che ancora oggi possono essere considerate esemplificative della capacità di Mario Zaffagnini di “fare scuola” attraverso il progetto. A seguire, la seconda sezione - il cuore del percorso espositivo - documenta dettagliatamente i due restauri degli edifici di Bologna e Ravenna per la Banca del Monte. Qui, il tema progettuale contingente diventa occasione per allargare la riflessione a sfere metodologiche e culturali molto più ampie, che interrogano i rapporti tra conservazione e innovazione, tra estetica e tecnologia. Nei due interventi di via Delle Donzelle a Bologna e via Diaz a Ravenna sono particolarmente evidenti i temi di ricerca di una vita: la capacità dei tipi edilizi di rinnovarsi attraverso la storia trovando nuova vitalità per mezzo del progetto di architettura e il rapporto organico tra i tipi edilizi e il tessuto urbano.
In particolare, lo snodo distributivo fondamentale della scala sospesa in acciaio, cristallo e legno, che articola l’intero complesso, è un vero e proprio pezzo di alto design, emblematico della capacità del Progettista: il frutto di un elegante esercizio compositivo esaltato da una declinazione tecnologica di rara qualità esecutiva senza tempo.
La terza sezione, infine, illustra, con una selezione di esempi significativi di una produzione molto più estesa, l’attività scientifica e sperimentale: ricerche, concorsi, pubblicazioni.
Una serie di audiovisivi originali completano il profilo dello Studioso, dell’Architetto, dell’Uomo mediante il repertorio cronologico delle opere e pubblicazioni a cura di Michele Manzella e Theo Zaffagnini, il video “I maestri dell’Architettura e del design: Mario Zaffagnini” del regista Alberto Di Cintio (Unifi), e un prodotto audiovisivo originale creato per l’evento di Theo Zaffagnini e Margherita Bissoni dal titolo “La lunga strada verso la qualità urbana” da un testo di Mario Zaffagnini.
In occasione della conferenza legata all’inaugurazione sarà distribuito ai partecipanti un numero monografico della rivista “ARCHITETTARE” dal titolo “Mario Zaffagnini Architetto e Docente”, che la Fondazione Architetti Reggio Emilia, ha dedicato all’iniziativa grazie anche al supporto della Fondazione del Monte.
La mostra rimarrà aperta dall’1 al 30 giugno, dal lunedì al sabato, con orario 10.00-19.00 ed ingresso gratuito.
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