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Laboratorio Tecnologie di prodotto II. A.A. 2011-2012

19 Luglio 2012

 

 

 

La forma di un oggetto contenitore è il risultato di una complessa serie di relazioni che si instaurano tra le materie stesse che lo costituiscono e quelle del contenuto, unite alla necessità di assolvere una funzione (contenere, conservare, attingere, mescere…) non disgiunta da una necessità di ordine estetico.
Non solo, la materia nell’esigenza di essere modellata serialmente in forma di oggetto d’uso, è anche caratterizzata da tecnologie o processi produttivi specifici, capaci di conformarla secondo determinate regole.
È compito del designer dominare questi processi e attraverso l’operazione progettuale, saper conciliare le varie esigenze disegnando un prodotto che si immetta nel mercato con competitività.


  • Cup Cap, Antonella Paparella, Veronica Piazza. Din, Giulia Cavinato, Elisabetta Ferraro
  • Flora, Alexandra Zanasi, Alberto Zuccoli. Foggy, Nicholas Gamberini, Luca Tarozzi
  • Square Colander, clara Panin. Sucre, Francesca Bonaccorsi
  • Shade, Chiara Cavalieri. soaPOPera, Michela De Tomi
  • Mollettao, Giulia Bigotto. Mono, Stefania Corradetti, Francesco Del Fuoco
  • Easy, Chiara Dalla Vecchia. èSprimi, Andrea Gherardini, Giulia Nascimbeni


La scelta di orientare l’attività formativa del Laboratorio di Tecnologie di Prodotto II, A.A. 2011-2012, al progetto di contenitori per uso domestico, è stata mossa dall’intenzione di porre lo studente di fronte al design di un oggetto concreto, rapportabile alla realtà quotidiana e ipoteticamente producibile dalle aziende del territorio: un tema che consentisse dunque un effettivo dialogo tra la realtà universitaria e quella produttiva. Malgrado le apparenze, la progettazione di un oggetto di uso comune non è affatto semplice; la sua funzionalità vincola e costringe il progettista a commisurarsi con l’ergonomia, invita ad analizzare le parti del corpo umano a contatto con il prodotto - come le mani, la bocca..., con le quali si compiono quotidianamente innumerevoli gesti di non sempre facile o gradevole prassi.
La possibilità di individuare e reperire questi oggetti commerciali con facilità, grazie alla grande diffusione e al basso costo, ha consentito allo studente di immedesimarsi nel fruitore e studiare il prodotto verificandone direttamente le prestazioni.
Osservando ed analizzando gli oggetti fisici, prima attraverso l’esperienza tattile, poi grazie al disegno manuale e tecnico, e in ultima fase realizzando una fedele copia tridimensionale in cartone, lo studente ha cercato di evidenziare alcuni aspetti potenzialmente ottimizzabili del prodotto e di evidenziarli successivamente nel progetto attraverso elementi di innovazione: oggetto ed obiettivo finale del corso.
La conoscenza dei sistemi produttivi descritti in aula e in seguito compresi grazie a visite mirate in aziende di settore, ha permesso la progettazione secondo criteri di fattibilità.
Gli elaborati, nella fase intermedia del progetto, sono stati sottoposti a verifica da parte del management di VE.CA., azienda sostenitrice del Corso, che oltre a valutazioni di ambito tecnico ha espresso considerazioni e indicazioni sugli aspetti economici e commerciali dei prodotti proposti. Tutto ciò ha indirizzato lo studente ad una attività calibrata sulle esigenze reali del progetto, in cui l’apporto creativo, se adeguatamente rispondente alle necessità di produzione industriale e alle dinamiche economiche, può concretizzarsi in valore tangibile.

 

Raffaello Galiotto

 

  • Esposizione "Contenitore-contenuto", momento inaugurale con Veca
  • Esposizione "Contenitore-contenuto", Palazzo Tassoni Estense, Ferrara
  • Esposizione "Contenitore-contenuto", Palazzo Tassoni Estense, Ferrara
  • Esposizione "Contenitore-contenuto", momento inaugurale con Veca
  • Esposizione "Contenitore-contenuto", momento inaugurale con Veca
  • Esposizione "Contenitore-contenuto", momento inaugurale con Veca
  • Esposizione "Contenitore-contenuto", Palazzo Tassoni Estense, Ferrara

 

 

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ISSN 2239-6063

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Alfonso Acocella
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