Dopo tanti viaggi in treno, nonostante mi piaccia guardare il paesaggio che
scorre al mio fianco e mi appassioni osservare le persone che mi circondano, la voglia di rientrare a casa verso sera supera tutte le mie curiosità per il desiderio di essere accolta da un abbraccio affettuoso.
Ecco che entra in scena la coperta di Linus: oggetto transazionale per eccellenza, indagato dagli studiosi della mente del comportamento,
Altro non è che un pezzettino di casa che portiamo con noi. La coperta “famosa” è in cotone morbida, quasi felpata.
Il cotone è tra le fibre vegetali più diffuse, e appartiene alla famiglia delle Malavacee e al genere Gossipium. Esso si ricava dalla fitta peluria che avvolge i semi della pianta; i peli sono composti da cellulosa pura da cui si ottengono le fibre.
Il cotone, coltivato nell’antichità in Asia e in America Meridionale, venne introdotto in Europa prima dell’anno Mille, ma prima che si diffondesse passarono tre secoli in quanto veniva considerato un prodotto di lusso quasi come la seta per la difficoltà di filatura e di tessitura rispetto alla lana.
Ph. Giò Zinghi
Il cotone composto per il 95% da cellulosa è leggero, morbido e assorbente, cambia lievemente caratteristiche a seconda della provenienza: in America è bianco, in Egitto giallastro, in Cina lievemente scuro tendente al rosso. Ha un comportamento anelastico e per questo motivo viene sottoposto a “sanforizzazione” cioè subisce una serie di lavaggi, pressature e asciugature che garantiscono al tessuto un ritiro inferiore all’ 1%.
Spesso viene incrociato con altre fibre come il lino per ottenere tele più sostenute, o come il poliestere o le fibre sintetiche che conferiscono al tessuto una caratteristica di maggiore ingualcibilità e anti restringimento.
Il cotone normalmente ha una “mano morbida” (caratteristica specifica delle fibre) , requisito fondamentale nella scelta dei tessuti. Il tatto infatti è importante anche se spesso viene relegato in secondo piano. Non dimentichiamo che ogni giorno quando compiamo l’atto di vestirci scegliamo tessuti morbidi, non ruvidi, che possono contribuire al nostro benessere (Lucrezio scrisse che il tatto è “il senso del corpo intero” da De Rerum Natura, II, Garzanti 1975); lo stesso vale per i materiali per la casa: la scelta deve un po’ replicare lo stato di grazia che suscita la coperta di Linus.
Il cotone infatti è un tessuto versatile e nelle fantasie declinato all’infinito, quindi è possibile utilizzarlo sia come rivestimento di imbottiti, sia come elemento per tendaggi; spesso lo si trova nelle camere dei bambini.
Ph. Giò Zinghi
I tessuti in cotone possono subire alcune lavorazioni che conferiscono l’aspetto e la consistenza desiderati: una finitura high-tech o un lavaggio particolare danno un aspetto più vissuto. I processi chimici cambiano le caratteristiche tecniche del tessuto, a seconda delle esigenze, rendendolo soffice, vellutato, rigido, sottile, ignifugo, anti macchia, antistatico, anti stiro, anti tarme persino anti muffa. Anche la stampa su tessuto può essere d’aiuto nella scelta del materiale per la ripartizione di uno spazio interno, talvolta l’esigenza è quella di nascondere o sottolineare un elemento spaziale.
La stampa digitale si adatta anche al cotone a costi contenuti; grazie alla quadricromia si possono produrre stampe di alta qualità, gli inchiostri penetrano all’interno dei tessuti colorando le fibre con una resa assai definita.
Stampa su tessuto in cotone di una fotografia di Giò Zinghi successivamente “ritramata”.
Il cotone è un tessuto assai diffuso e facile da utilizzare sia per lavorazioni sia per declinazioni cromatiche, a mio avviso la caratteristica vincente è la morbidezza, quando lo si accarezza si ha la sensazione di essere di nuovo a casa, ecco perché nel mio immaginario è il materiale che più si confà alla tenera confidenzialità della “coperta di Linus”.