Gabriele Lelli (a cura di)
La città degli scambi. Tra ricerca e didattica
Media MD, 2013, pp. 128
ISBN 9788890847578
Scrivo con grande piacere la recensione a La Città degli scambi: tuttavia in quanto coautrice del volume mi è difficile promettere una valutazione perfettamente oggettiva del risultato; quello che invece posso offrire è una riflessione partecipata circa l’esperienza di cui questo libro è il prodotto finale, e qualche commento sul percorso didattico e di ricerca cui ho preso parte come assistente al Laboratorio di Progettazione 4.
La Città degli scambi è il terzo volume appartenente alla collana Didattica di Lab MD diretta da Alfonso Acocella, ed è la trasposizione su carta usomano del proficuo incontro tra il Dipartimento di Architettura di Ferrara e Aspiag Service S.r.l, la più grande tra le aziende che formano il consorzio Despar Italia.
Curata da Gabriele Lelli, la pubblicazione raccoglie 39 progetti realizzati dagli studenti dei tre Laboratori di Progettazione dell’Architettura 4 dell’anno accademico 2012/2013 e tenuti dai docenti Andrea Bellodi, Gabriele Lelli e Guido Incerti.
Il tema del corso, il progetto di un punto vendita Despar, inserito in un preciso contesto urbano, e rispondente alle esigenze del commercio moderno.
IMMAGINARE UN LUOGO DEGLI SCAMBI
L’obiettivo principale del corso, cui hanno partecipato con entusiasmo 120 ragazzi, 9 docenti e 10 assistenti, era quello di esplorare la qualità dei luoghi dello scambio, e proporre soluzioni fresche e innovative rispetto le nuove tendenze del commercio al dettaglio, oggi opposte a quelle che hanno portato alla diffusione dei grandi shopping malls isolati.
Le ricerche condotte durante il corso, supportate da diverse indagini e casi studio, hanno infatti messo in evidenza come il consumatore moderno preferisca un punto vendita pratico, velocemente raggiungibile, in prossimità dell’abitazione o del luogo di lavoro, e con orari flessibili; il progressivo cambio di abitudini e di disponibilità economica porta ad evitare l’acquisto di grandi quantità di merci che coprano le necessità settimanali: anche per contrastare lo spreco di prodotti a scadenza ravvicinata, i clienti di oggi prediligono un acquisto veloce di beni che saranno consumati nel breve periodo.
Queste le basi su cui fondare il progetto di un centro commerciale moderno, inserito nel tessuto urbano, che contribuisca a riportare quell’energia che è inestricabilmente connessa alle vicende economiche e commerciali delle città.
La concretezza e il realismo con cui il corso è stato impostato si evincono da molti aspetti, innanzi tutto dalla scelta del contesto geografico su cui lavorare: i progetti sviluppati nei tre laboratori vertono su aree attualmente oggetto di valutazione per la futura realizzazione di punti vendita al dettaglio: il complesso ex-Bormioli a Parma, una zona di Via Rimesse a Bologna e due fabbricati dismessi nel centro storico della stessa città felsinea: l’ex cinema Capitol e la chiesa di San Nicolò, sconsacrata e a cielo aperto.
I casi studio, molto differenziati per contesto, scala di intervento e potenzialità, sono stati distribuiti equamente agli studenti dei tre laboratori, e all’interno dello specifico contesto di progetto attribuito, ogni gruppo ha formulato la propria strategia di intervento. La scelta di lavorare su aree di intervento così tanto diversificate, per dimensioni e contesto, ha aggiunto molte complessità all’esperienza del corso, pur essendo motivo di arricchimento per il laboratorio nel suo complesso, che ha visto docenti e assistenti coinvolti nella guida di progetti fortemente differenziati.
Oltre a cimentarsi su aree oggetto di concreto interesse da parte del committente, gli studenti hanno avuto modo di lavorare a contatto con la realtà delle cose e della dinamica della distribuzione al dettaglio anche grazie alle frequenti occasioni di indirizzo da parte di alcuni rappresentanti dell’operatore commerciale, Franco Bolzonello, Elisabetta Distante e Marco Tarozzo, rispettivamente, direttore e architetto dell’ufficio tecnico e responsabile delle vendite di Aspiag Service S.r.l: gli autori dei progetti raccolti nella pagine de La Città degli scambi si sono dimostrati molto ricettivi nei confronti dei suggerimenti provenienti da ambiti diversi e, supportati dai docenti dei tre corsi, sono stati capaci di rielaborare le informazioni in modo produttivo, approdando a soluzioni originali.
Alla luce dei risultati raggiunti, l’approccio interdisciplinare, comprensivo di indicazioni anche di carattere funzionale e strategico, legate alle tecniche di marketing, si è rivelato efficace e stimolante.
L’AMBITO DI RICERCA
Ciò che si può apprezzare del libro La Città degli scambi e dell’esperienza che l’ha prodotto, consiste non tanto nell’offrire soluzioni architettoniche ermeticamente concluse nella loro risposta ad un problema funzionale, ma piuttosto nell’aver gettato le basi per un nuovo approccio al tema del commercio urbano, di enorme interesse e grandissima attualità.
I tre laboratori hanno declinato il tema del corso secondo le indicazioni specifiche di ciascun docente, e approfondito di volta in volta diversi aspetti: molte energie sono state dedicate allo studio e alla comprensione della giusta scala da attribuire a quei luoghi in cui lo scambio auspicato va ben oltre la gestualità reciproca insita nell’azione dell’acquisto: spazi gradevoli, a misura d’uomo, che incoraggino la comunicazione e lo stare insieme e quindi integrati rispetto il contesto, gli spazi pubblici circostanti ed i flussi pedonali e carrabili.
Un altro filone di ricerca ha interessato la possibilità di affiancare il supermercato moderno a spazi ideati per ospitare altre attività, eventi cittadini, il mercato all’aperto, locali per la ristorazione e laboratori artigiani, un giardino: accostare usi diversi appare come un’entusiasmante possibilità, in grado di raddoppiare le energie urbane circostanti.
A livello architettonico, abbiamo riflettuto su quegli elementi che tradizionalmente costituiscono il negozio e suggerito un loro utilizzo originale nel rapporto tra edificio e vetrina, nella permeabilità dell’involucro, nell’articolazione degli spazi interni ed esterni, nell’uso della luce naturale.
Si è lavorato in maniera propositiva sul legame tra realtà e materia, e sulle diverse componenti dello spazio fisico che influiscono sulla percezione emozionale di un luogo e sulle possibili variazioni di questi parametri per plasmare nuovi scenari in cui ambientare il commercio di oggi.
L’esperienza raccolta in queste pagine è approdata alla definizione di inediti spazi di vendita e ha mostrato le potenzialità della collaborazione tra una progettazione fresca e coraggiosa, scevra di condizionamenti e soluzioni consolidate, e il mondo delle strategie di vendita e delle esigenze funzionali e spaziali del retail.
Il volume esplora le aspettative e i sogni che più di un centinaio di studenti hanno elaborato in risposta alla stimolante sfida di ripensare moderni luoghi per lo scambio, e le linee guida di una ricerca che certamente proseguirà, all’interno del Laboratorio MD, insieme al Corso di progettazione 4 in partenza a metà febbraio 2014, e che produrrà con un secondo volume.
In un’epoca di incessanti cambiamenti, in cui anche nel retail dominano l’ipercomunicazione e le tecnologie, in cui merce e consumatore sono sempre più lontani, virtuali, separati dal touchscreen dello smartphone, il lavoro di questi mesi ha lavorato nella direzione di ricercare soluzioni spaziali che avvicinino piuttosto che allontanare, che siano in grado di innescare realmente lo scambio materiale e immateriale.
Nelle pagine del libro La Città degli scambi sono raccolti i frutti di queste nostre esplorazioni e ricerche, gli esperimenti morfologici, urbani, i colori, i ritmi e le atmosfere che rendono l’esperienza del commercio più intensa, più vera.
Ilaria Fabbri