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Kengo Kuma. Conferenza presentazione “CCCWall” e Grand Prix

04 Maggio 2010


Kengo Kuma prenzia alla Conferenza Grand Prix 2010. ph. Davide Bonando

 

Nell’ambito del Salone del Mobile 2010 di Milano, all’interno della mostra “Interni Think Tank” Kengo Kuma ha realizzato “CCCWall”, l’allestimento ispirato alla sua prima opera italiana “Casalgrande Ceramic Cloud”.
Nella conferenza tenuta per presentare l’opera, svoltasi il 14 aprile 2010 nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano, l’architetto giapponese ha coinvolto idealmente tutto il mondo universitario italiano che, attraverso le figure di Francesco dal Co – professore all’Università di Venezia e direttore della rivista “Casabella” –, Alfonso Acocella – professore all’Università di Ferrara – e Luigi Alini – professore all’Università di Siracusa –, è intervenuto per rendere omaggio al genio del maestro nipponico, alla sua arte e alla preziosa contaminazione tra questa e il nostro territorio, la nostra cultura.
Sì, perché è grazie all’altra indiscussa protagonista dell’evento, l’azienda di ceramica Casalgrande Padana, che Kengo Kuma ha potuto portare per la prima volta in Italia il suo estro creativo, misurandosi con un ambiente e un materiale del tutto inscrivibile nel Made in Italy.
«Creare un monumento pensando alla ceramica» è ciò che – come racconta il presidente dell’azienda Franco Manfredini aprendo la conferenza – Casalgrande ha chiesto a Kengo Kuma.
Suggellano idealmente l’accordo le parole di Alfonso Acocella, spiegando come per un’azienda quale quella emiliana, inserita a pieno nel mercato odierno globalizzato, sempre più contaminato e in eterno divenire, siano fondamentali valori come la sperimentazione, la ricerca, il confronto e la comunicazione con l’esterno. E investire nel rapporto con l’Università di Ferrara ha in questo caso prodotto la fervente collaborazione tra l’azienda stessa e l’architetto Kuma.
Pare quasi che benevolenza d’animo e onestà intellettuale si siano strette la mano, insieme per creare un’eccellenza nel nostro territorio, e un orgoglio per il brand italiano all’estero.

 

Kengo Kuma e l'installazione "CCCWaal". ph. Davide Bonando

 

Dal lontano Paese del Sol Levante, dunque, alla ridente provincia emiliana: Kengo Kuma rende partecipe il suo uditorio guidando il pubblico attraverso un percorso suggestivo tra le sue architetture. Con il supporto fotografico delle immagini che scorrono dietro di lui, l’architetto racconta la genesi e il divenire della sua opera, tra progetti e realizzazioni in Giappone e in America, fino ad arrivare all’Europa, e al work in progress in Italia: il “Casalgrande Ceramic Cloud”, il “CCCWall” appunto. Un landmark architettonico che si inserirà in loco – davanti al sito produttivo dell’azienda, a Casalgrande, provincia di Reggio Emilia – come scultura, monumento ma anche elemento strutturale caratterizzante il territorio; il “muro” di ceramica, come mostrano le fotografie proiettate, è già in fase di realizzazione: la fine dei lavori è prevista per il prossimo autunno.
Mentre l’architetto spiega il processo di ideazione e realizzazione dell’opera, il suo sguardo tradisce fatica mista a soddisfazione, esplicitando al tempo stesso passione: un’impresa non poco ardua – dunque molto stimolante, quasi una sfida – simulare con la ceramica, materiale pieno, fisico e pesante, l’idea di eterea leggerezza, quasi di trasparenza, che secondo l’artista dovrebbe comunicare il monumento.

Ed è per rappresentare tale apparente ossimoro che Kengo Kuma crea l’installazione omonima “CCCWall - Interni Think Tank”, esposta durante il Salone del Mobile nel Chiostro dei Bagni della Statale di Milano.
Il principio è lo stesso del landmark emiliano, dichiara Kuma, solo che qui al “muro” di ceramica si sostituisce un leggero telo di organza, che ondeggia armonico a ogni alito di vento nello spazio aperto del chiostro, creando suggestioni ed emozioni libere, fluttuanti.
Una sorta di “cloud feeling”, come lo definisce l’artista stesso.
E guardando l’opera, sin dal momento in cui ci appare davanti, l’effetto è assicurato: si è colti da una sorta di “sindrome di Icaro”, viene voglia quasi di allargare le braccia, fare un bel respiro a pieni polmoni, librarsi in volo e vedere ciò che accade.
Yin e Yang sono sotto di noi, il bene e il male, la luce e il buio. Una dicotomia che l’opera rappresenta attraverso la ceramica – naturalmente di marchio Casalgrande Padana –, che l’artista ha usato per il pavimento, e che la striscia di organza delimita in due spazi. Due opposti i cui confini non sono però definiti, anzi si confondono continuamente: il telo oscilla leggero, si muove e cambia forma. L’illuminazione e i video che animano l’installazione la sera – grazie all’opera video realizzata da Studio Visuale e al progetto di luce di Viabizzuno – creano ancora altre forme, innumerevoli interpretazioni.
È così che l’opera di Kuma sublima in modo aereo, quasi magico e celeste, la fisicità di un materiale, rendendolo portatore di un messaggio universale e salvifico, ergendosi quasi a difesa delle nostre anime, al di là e al di sopra delle nostre idee.

 

Da sinistra: Alfonso Acocella, Franco Manfredini, Kengo Kuma, Mauro Manfredini. ph. Davide Bonando

 

Dopo la conferenza il maestro giapponese ha presenziato alla cerimonia di premiazione del Grand Prix 2007-2009, e al lancio ufficiale del Grand Prix 2010-2012, ottava edizione del concorso internazionale di architettura promosso sin dal 1990 da Casalgrande Padana, che premia le migliori opere di architettura e arredi interni realizzate in tutto il mondo impiegando i suoi prodotti.

La serata si è conclusa con un raffinato buffet nel suggestivo ambiente adiacente il Chiostro dei Bagni. Allietati dai piacevoli sapori del palato si possono finalmente raccogliere e sublimare i pensieri, gli stimoli e le idee che la straordinaria esperienza sensoriale e intellettuale del “CCCWall” ha prodotto in ognuno di noi. Per quanto mi riguarda ho fatto il pieno di poesia.

Nicoletta Gemignani

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