Il primo numero di MD Journal si propone di indagare l’involucro sensibile come tema di progetto. Assumendo dalla biologia il termine tegumento (integument), che indica l’apparato di rivestimento e termoregolazione degli esseri viventi, si vuole proporre un’analogia con le ricerche che, nell’ambito del design e dell’architettura, sono volte a studiare le potenzialità della superficie come mezzo di relazione.
Le ricerche teoriche e le esperienze progettuali condotte su una delle principali accezioni del concetto di involucro, l’imballaggio, ne hanno ampiamente dimostrato la doppia natura (protettiva e significante), di artefatto concepito per veicolare nello spazio del consumo i prodotti e i loro “discorsi”. Rimangono invece poco esplorate dalla letteratura scientifica altre connotazioni dell’involucro che, oltre ad un aspetto sensoriale e a un carattere informativo, possiede una natura simbolico-interattiva non necessariamente riconducibile alla categoria del packaging.
Negli ultimi anni le discipline del progetto hanno spesso attribuito al rivestimento-tegumento un valore autonomo e indagato l’involucro (dei corpi, degli oggetti, degli edifici) non solo dal punto di vista materiale, ma anche considerando le relazioni che esso stabilisce tra interno ed esterno attraverso superfici–membrane che ricevono, producono e rispondono a stimoli.
La presente call propone ai ricercatori che operano nell’ambito del design e dell’architettura una riflessione indirizzata alla raccolta di contributi, ricerche, sperimentazioni progettuali, saggi critici, sugli aspetti meno indagati dell’involucro nelle sue diverse declinazioni.
Una prima accezione ci sembra derivare dalla definizione stessa di tegumento e apparato tegumentario. Analogamente alla biologia, che utilizza definizioni quali cute, pelle, squama, conchiglia, scaglia, pelo, piume, scorza, buccia, guscio, il design ha cercato di definire i rivestimenti a scopo protettivo e ornamentale degli oggetti e dei corpi con termini quali: texture, carter, cover, copertina, carrozzeria, guaina, membrana, schermo, veste, patina, velatura, pellicola, tatuaggio. Questa analogia permette anche di stabilire una relazione tra le caratteristiche funzionali degli involucri e il ruolo fisiologico che i tegumenti svolgono nei vertebrati: protezione, sensibilità, regolazione termica, assorbimento, attrazione sessuale (comunicazione), difesa.
I due caratteri specifici del tegumento sono: l’isolamento e la protezione dall’ambiente o da un mezzo (aria, acqua) e la sua natura simbolico-comunicativa: nel primo caso l’interesse è per i meccanismi di feed-back che permettono la relazione interno–esterno; nel secondo emergono gli elementi del suo aspetto esteriore, che esprimono la storia collettiva (genesi comune, trasmissione di un codice) e la storia individuale, in forma di esperienze “impresse” sulla superficie. Nel proporsi come caratterizzante se stesso e una categoria, l’involucro utilizza anche segni nei quali si identifica l’immaginario collettivo, sia nei suoi aspetti arcaicizzanti che in quelli evolutivi.
Una seconda accezione di involucro viene dalle ricerche nel campo dell’architettura, dove il termine inizia ad essere utilizzato negli anni Settanta del Novecento fino a diventare un concetto chiave nelle ricerche tecnologiche sul comportamento termico degli edifici e sulle caratteristiche materico espressive delle sue membrane perimetrali. La stratigrafia dell’involucro, nata per studiarne i comportamenti in funzione della creazione di micro-climi artificiali, ha progressivamente portato a considerare la membrana esterna come un’entità autonoma, fino a teorizzare una sostanziale indipendenza tra contenitore (l’involucro, che risponde alle sollecitazioni del contesto) e contenuto, che svolge le proprie attività secondo un proprio programma.
L’intento principale della call è quello di indagare i fenomeni sinestetici di superficie, dove il progetto assuma un ruolo determinante nell’attivare forme di sensibilizzazione, comunicazione o significazione.
Di seguito alcune delle possibili articolazioni tematiche:
- membrane sensibili e forme sperimentali di interazione in superficie;
- equipaggiamenti e protezioni del corpo in condizioni estreme;
- gusci e contenitori di sicurezza del corpo e degli oggetti;
- sensibilità dei materiali per la sicurezza sul lavoro;
- superfici come limite e strumento di interazione tra reale e virtuale;
- oggetti-sensori che interagiscono con l’ambiente;
- schermi e richiamo di memorie in superficie;
- realtà aumentata come tegumento intangibile e sinestetic augmented reality;
- involucri mediatici e involucri terapeutici;
- l'infosfera delle città: il rivestimento informativo dell'ambiente pubblico;
- cover e significazioni simboliche di superficie;
- facies: carattere e appartenenza
- involucro e immaginario
- superficie, trasmissione di memorie, temporalità, durata e invecchiamento;
- astrattismo e sinestesia delle textures;
Processo di pubblicazione
I ricercatori interessati sono invitati a inviare alla Direzione scientifica di MD Journal, entro il 10 febbraio 2016, un abstract di 4000 battute, in lingua italiana (o in lingua inglese solo nel caso di autore/i straniero/i).
L’abstract, redatto in modo chiaro, deve rispondere ed aderire coerentemente al tema della Call esplicitando l’oggetto dell’articolo proposto e la finalità del contributo; deve essere accompagnato da parole chiave poste ad evidenziare i punti essenziali del progetto di paper.
L’abstract dovrà essere inviato all’indirizzo materialdesign@unife.it
L’accettazione delle proposte di articoli verrà comunicata ai proponenti entro il 20 febbraio 2016.
Gli autori dovranno, successivamente, inviare gli articoli (completi di tutti gli apparati documentali, vedasi il link in basso) entro il termine del 20 aprile 2016 sempre all’indirizzo materialdesign@unife.it
Dopo la peer review da parte dei referee, agli autori dei contributi saranno comunicate le indicazioni entro il 20 maggio 2016 e la stesura finale dell’articolo dovrà essere inviata all’indirizzo materialdesign@unife.it entro il 15 giugno 2016.
La data di uscita, in e-Publishing, di MD Journal 1/2016 è prevista per il 20 luglio 2016; la sua fruizione è pubblica recependo la filosofia dell’Open Access.
Contestualmente si procederà alla stampa della rivista, per l’invio agli autori e alle principali biblioteche nazionali.
Della natura e dei modi di scrittura degli articoli scientifici
Si ricorda che un articolo scientifico presuppone sempre:
- definitezza e sviluppo dei temi d’indagine;
- linguaggio argomentativo di tipo intersoggettivo rivolto ai propri pari;
- istituzione di rapporti e confronti rispetto al sapere consolidato;
- esplicitazione delle references (attraverso note, bibliografie, fonti).
Al riguardo si veda http://www.materialdesign.it/it/journal-md//_68.htm
Gli articoli devono essere scritti in italiano; in inglese solo per gli autori stranieri.
Per la redazione degli articoli è fondamentale attenersi alle Norme editoriali.
Al riguardo si veda: http://www.materialdesign.it/it/journal-md//_61.htm
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