Le lezioni del Laboratorio di Metodologie per la Definizione del Progetto hanno guidato gli studenti allo sviluppo di un progetto per un modello di espositore, da realizzare in carta o cartone recuperati da imballaggi a base cellulosica, per prefigurare la mostra "Paper Design" da allestirsi presso gli spazi di Palazzo Tassoni.
Tortìla
Tortìla è uno dei prototipi realizzati per l'occasione.
La pelle bianca del cartone riflette le tonalità dell'ambiente circostante, le superfici sfaccettate attraggono lo sguardo del visitatore, mentre le linee spezzate degli spigoli lo accompagnano verso le nicchie, dove il cartone rivela la sua faccia più intima ed accoglie l'oggetto nella trama della materia.
La natura del materiale comunica all'osservatore la sostenibilità ecologica della scelta, contribuisce alla formazione di un giudizio positivo sul prodotto, si traduce in un segno distintivo per gli oggetti accolti da questi scrigni. La resistenza del cartone permette a Tortìla di non necessitare di ulteriore struttura, le pieghe studiate sapientemente gli assicurano stabilità ed equilibrio. La modularità dell'oggetto permette la sovrapposizione di due o più moduli espositivi, oppure il loro affiancamento nell'utilizzo del sistema posizionato su di una superficie orizzontale. Lo studio dell'ergonomia suggerisce la collocazione delle nicchie espositive, la loro leggera inclinazione e il loro sfondo scuro, affinché l'oggetto esposto sia al centro dell'attenzione. Ai fianchi delle nicchie vi è spazio per brevi comunicazioni, come didascalie, relative alle opere esposte — campioni materici, modelli di packaging, artefatti in carta o cartone —, mentre la struttura cava si presta a celare un sistema di illuminazione. Il design di questo prodotto rispetta su ogni lato l'etica del materiale scelto, riducendo al minimo gli scarti, i tagli, lo spazio necessario al trasporto. Tortila può essere smontato per riutilizzarsi altrove, in nuove composizioni, trovando rinnovati impieghi fino al recupero del materiale in una nuova forma.
Autori
Andrea Gherardini
Giulia Nascimbeni
Lead X
Un podio sottile, un sostegno discreto e veloce, funzionale all'esposizione temporanea di un soggetto da caratterizzare.
La scelta del cartone a doppia onda, resistente, leggero e di facile reperibilità, trasmette le qualità del materiale al sistema espositivo. Lead X è nato per proporre una comunicazione grafica, testuale o tattile a seguito dell'opera esposta. Il soggetto viene avvicinato all'osservatore, mentre ai suoi piedi viene offerto un approfondimento, un confronto, un consiglio. La superficie del cartone è piegata all'esigenza, può tornare ad essere riposto al termine del compito, trasportato, riutilizzato nuovamente o trasformato infine in nuova materia.
Autrice
Veronica Piazza
Bianco / Nero
Come una macchina silenziosa che cattura la luce e la riconduce all'oggetto. Uno scrigno leggero, sospeso, per porgere, non imporre, l'idea al fruitore dell'esposizione.
La trama tenue e familiare del cartone, come la venatura del legno, accoglie la luce artificiale e la diffonde nella cavità. Il calore della materia si trasmette all'oggetto esposto svelandosi all'osservatore attraverso le finestre aperte nell'ampio fronte dell'espositore. Il tentativo dello studente di offrire alle opere una cornice semplice e discreta, di sfruttare l'illuminazione già installata a parete, di portare l'opera agli occhi dell'osservatore senza la necessità di appoggiarla a terra, si conclude in questo prototipo elegante che si presta all'utilizzo in diversi ambienti e per diversi tipi di opere. L'espositore Luce viene realizzato a misura in funzione dell'ogetto da esporsi, con pochi tagli sulla base di cartone da piegare ed incollare.
Autore
Alessandro Masìa
Pathema 2.0
Un percorso intorno al materiale, trecentosessanta gradi per raccontare il prodotto, la sua origine, le sue diverse forme.
Pathema 2.0 è uno dei prototipi immaginati per la mostra Paper Design e pensati per essere autoportanti e quindi collocati lungo il percorso espositivo al piano terra di Palazzo Tassoni Estense.
"Form Follows Function", la forma segue la funzione. Lo scopo di questo espositore è quello di guidare il visitatore in un percorso alla scoperta della materia. Alla sommità della colonna centrale vengono fissati i materiali da esporre. Non sono appoggiati sui ripiani, né protetti da schermi. L'espositore li porge all'osservatore, appesi, invitando a toccare i campioni, spostarli, confrontarli. Le quinte semicircolari potranno ospitare una breve descrizione dell'opera esposta sul ripiano principale, oppure mantenere la semplice funzione strutturale e di schermo tra i settori. Un sistema di illuminazione a LED è pensato per permettere di dare risalto all'oggetto esposto, caratterizzando i quattro settori espositivi con colori diversi.
Autore
Jacopo Pericati
Espuzzle
Opere di un esposizione, brani di un racconto, tessere di un mosaico. Un set di espositori per creare un percorso, un disegno, un pattern.
Espuzzle è uno dei prototipi del Laboratorio di Metodologie per la Definizione del Progetto del corso di Design del Prodotto Industriale.
La ricerca di uno strumento per creare un percorso espositivo, una narrazione fluida del progetto, ha portato alla creazione di uno strumento modulare, fortemente caratterizzato e personalizzabile nella disposizione configurabile dal curatore della mostra. Il prototipo raccoglie l'idea di un puzzle nel collegamento tra le tessere che compongono l'esposizione, declinandole in molteplici forme per supplire alle diverse funzioni richieste. Sono stati elaborati quattro prototipi di mensole e cornici di diversa dimensione. I moduli possono essere sospesi anche singolarmente, oppure collegati a coppie per guidare le soste e gli approfondimenti del visitatore. I moduli di Espuzzle potranno essere smontati e riposti in poco spazio fino al successivo utilizzo.
Autori
Alessio Faustoferri
Corrado Gagliano
Schede a cura di Luca Bellentani