Si è conclusa con grande successo di pubblico nonché particolare interesse da parte dei media, l’esposizione Flexible stone, realizzata negli spazi culturali INSIDE in occasione della 48° Marmomacc presso Veronafiere.
In tale occasione nove progetti ideati dagli studenti quali elaborati conclusivi del Laboratorio di Product Design 1 - Corso di Laurea in Design del prodotto industriale di Ferrara, sono stati selezionati per essere prototipati al vero in pietra.
La realizzazione del progetto didattico, curato dai docenti Raffaello Galiotto, Vincenzo Pavan, Veronica Dal Buono e Davide Turrini, è stata resa possibile grazie all’essenziale attività partecipativa delle aziende partner che hanno messo a disposizione i materiali, le tecnologie, gli impainti produttivi, gli esperti tecnici.
Affiancavano i nove suggestivi prototipi realizzati in eterogeni litotipi, la documentazione grafica-video di tutti i progetti del Corso.
Fino a pochi anni or sono una attenzione limitata è stata riservata dal design di prodotto ai materiali lapidei.
Non sono certo mancanti negli anni 60 -70 del secolo scorso esempi eccellenti di prodotti litici ad opera di alcuni maestri, così come negli anni ’80 si sono registrati significativi tentativi da parte di alcune aziende del settore lapideo di dar vita a collezioni di prodotti di design.
Ciò tuttavia è avvenuto senza che si producesse un follow-up capace di trascinare almeno una parte del comparto lapideo nella fortunata scia del design italiano di quel periodo.
Le ragioni del loro mancato decollo del design litico nei decenni successivi sono da attribuire a diverse cause e circostanze.
Principalmente alla incapacità del mondo produttivo di concepire ed elaborare efficaci strategie innovative in senso tecnico e di linguaggio, mirate alla trasformazione dei materiali lapidei in prodotti seriali di alta qualità e prezzo contenuto. Capaci quindi di competere con le performances offerte da materiali leggeri, malleabili e facilmente lavorabili che si imponevano sul mercato internazionale. La produzione lapidea, sempre più attestata sull’edilizia e sull’arredo di interni, non sembrava attrarre i designer più capaci e creativi, e neppure le scuole di design che pur iniziavano a diffondersi nell’ultimo scorcio di secolo nei principali centri manifatturieri e nei bacini produttivi del paese.
Oggi la situazione lascia intravedere percorsi diversi grazie alla introduzione sul mercato di moderni strumenti informatizzati di progettazione, come i programmi di renderizzazione tridimensionale, e di lavorazione dei materiali litici, come le macchine a controllo numerico, le quali consentono di realizzare prodotti inediti sotto il profilo formale e funzionale. Si aprono quindi nuove prospettive di produzione seriale robotizzata, quasi totale, analogamente ai prodotti confezionati con i materiali “più docili”.
A prima vista ciò sembrerebbe condurre alla probabile scomparsa dei saperi e delle capacità artigianali che hanno in passato conferito alla pietra le qualità di eccellenza che l’hanno resa materiale privilegiato nell’architettura e nell’arredo d’interni.
La pietra in realtà, in quanto materiale dotato di qualità differenziate e caratteristiche irripetibili, necessita che sia mantenuta viva la cultura millenaria che ha accompagnato il suo impiego. Richiede dunque una capacità complessiva di comprendere la natura del materiale e le sue diverse qualità fisico-meccaniche, di scoprirne le potenzialità nascoste di resa tattile e formale, e di conoscere le infinite opportunità offerte dallo sterminato catalogo globale dei litotipi.
Il percorso didattico
Il nuovo spazio che oggi si apre al design litico presuppone di rifondare le basi cognitive e metodologiche necessarie al suo sviluppo, innanzitutto nella fase di formazione della figura del designer.
Con questo obiettivo il Corso di Laurea in Design del Prodotto Industriale del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara si è dato come tema per l’A.A. 2012-2013 il progetto con materiali litici.
Flexible Stone, come abbiamo titolato il Corso, è finalizzato in primo luogo a trasferire agli studenti del secondo anno una consapevolezza critica sull’impiego di questi materiali nel progetto contemporaneo di design. Contestualmente cerca di attivare un reciproco scambio tra studenti e aziende del settore in grado di creare un circuito virtuoso che aiuti entrambi nella formazione professionale e nella crescita.
La prima fase formativa ha preso le mosse dall’analisi delle caratteristiche geologiche e delle categorie petrografiche e merceologiche dei principali litotipi italiani, per selezionare in un secondo momento dei materiali su cui focalizzare la ricerca e impostare il progetto.
La ricerca petrografica, affiancata da lezioni frontali su indirizzi culturali, linguaggi, ed esperienze di qualità prodotti nell’architettura e design litici contemporanei, ha portato alla identificazione di un gruppo di litotipi particolarmente interessanti per i contenuti, per la dislocazione geografica e quindi per l’accessibilità agli studenti del Corso.
La fase successiva, del contatto diretto con i materiali, è avvenuta nelle visite effettuate collettivamente ad alcune aziende dei bacini marmiferi più importanti, territorialmente limitrofi al Dipartimento.
Le visite alle cave e ai laboratori hanno permesso di prendere conoscenza dei processi estrattivi e di trasformazione dei materiali, fino all’esperienza percettiva diretta con campioni di pietre diverse lavorati dagli studenti stessi all’interno di una scuola di formazione specializzata.
Sulla base di queste conoscenze ed esperienze sono state messe a fuoco alcune categorie di prodotti su cui iniziare il progetto, dagli arredi interni-esterni a componenti architettoniche a oggetti d’uso,a elementi componibili e di rivestimento ecc.. I temi scelti, ciascuno abbinato a un litotipo, hanno portato gli studenti ad approfondire differenti problematiche legate alle caratteristiche dei singoli materiali e quindi misurarne la congruità con le opzioni progettuali da loro proposte e a esplorarne eventuali qualità estetiche nuove.
Parallelamente è stato avviato un corso di progettazione 3D con il software Evolve di Altair per dotare gli studenti del bagaglio tecnico necessario a generare superfici e solidi da trasferire alle lavorazioni a controllo numerico.
Particolarmente importanti durante la fase di progetto i contatti degli studenti con le aziende di estrazione e lavorazione mirati a generare dei prototipi degli oggetti in corso di studio.
Grazie ad essi si è pervenuti al gradino finale del percorso didattico, ossia alla verifica, attraverso la prototipazione, del raggiungimento degli obiettivi del progetto e della capacità del controllo degli aspetti tecnici, funzionali, ergonomici ed estetici.
A completamento dell’iter didattico il Corso ha avviato due esperienze comunicative. La prima all’interno del Dipartimento consistente nella mostra dei progetti, corredati da disegni, modelli e video, che sarà allestita a Palazzo Tassoni nel mese di luglio.
La seconda a fine settembre negli spazi culturali INSIDE della 48° Marmomacc presso Veronafiere.
Ci auguriamo che questa intensa esperienza didattica inneschi un interesse reale e sviluppi fecondi legami tra due mondi, formazione e produzione, che necessitano di alimentarsi reciprocamente su un terreno, come quello dei materiali litici, particolarmente ricco di potenziale culturale ed economico ancora da esplorare e disvelare.
Video che sintetizza il percorso didattico e illustra tutti i progetti degli studenti del corso
Si ringraziano:
Pibamarmi
Lithos Design
Laboratorio Morseletto
Marmi Faedo
Marmi Serafini
Trachite Euganea
Arredo di Pietra
Marini Marmi
Santamargherita
Testi Fratelli
Altair, software Evolve
Centro Servizi Marmo
Scuola d’Arte Paolo Brenzoni
Con la collaborazione di Verona Fiere Marmomacc