L'evoluzione recente della comunicazione punta ad una visione di valorizzazione delle iniziative e dei format sempre più centrata sullo sviluppo di relazioni e di interazioni per un coinvolgimento profondo dei destinatari dei messaggi. All'interno di questa tendenza l'evento liveha assunto un ruolo fondamentale in quanto "dispositivo" capace di spettacolarizzare, di rendere emozionale e memorabile l'esperienza e, allo stesso tempo, di instaurare un rapporto diretto e immediato con il pubblico dei fruitori.
Secondo Matteo Thun (Bolzano, Italia, 1952), la memoria storica e i valori culturali connessi a un determinato luogo sono una straordinaria eredità nonché uno stimolo inesauribile per l’architettura. Coerentemente a tale assunto, nelle sue opere le suggestioni dettate dalla rilettura critica del contesto convivono armonicamente con un’inesauribile tensione innovativa, finalizzata a massimizzare la sostenibilità ambientale, il risparmio energetico, il controllo dei costi e dei tempi di produzione, senza tuttavia mai rinunciare a una raffinata ricerca estetica.
Il tema degli allestimenti museali, permanenti e temporanei, è riconosciuto dalla storiografia come un settore specifico della produzione artistica di una parte rilevante degli architetti italiani fra il quinto e il settimo decennio del Novecento, e trova protagonisti di primo piano in figure quali i BBPR, Ignazio Gardella, Luciano Baldessari, Franco Albini e soprattutto Carlo Scarpa
Il valore dell’iniziativa culturale di XfafX si lega al prestigio della Facoltà di Architettura di Ferrara, alla presenza di figure rappresentative del mondo accademico, alla fama e reputazione dei relatori invitati a svolgere le Lectio magistralis, all’intrinseco carattere di unicità ed emozionalità degli eventi, all’innovazione del Piano di comunicazione che si intende attuare.
La territorialità dei pubblici di riferimento di XfafX - in presenza fisica o “mediati” attraverso i canali di comunicazione - assumerà, nel suo complesso, un'estensività che dal locale si proietterà verso quella regionale, nazionale, internazionale.
Davide Turrini intervista Kjetil Thorsen, fondatore dello studio norvegese Snøhetta, in occasione della Lectio Magistralis XfafX tenuta a Palazzo Tassoni Estense il 23 settembre 2011.
Tutti abbiamo in mente quell’immagine: un prisma di vetro, pietra lunare e acciaio che come un grande veliero si riflette silenzioso e placido nelle fredde acque nordiche. La New Norwegian Opera and Ballet ha sicuramente portato agli onori della cronaca architettonica il raffinato studio norvegese Snøhetta facendolo balzare d’un colpo solo dalla condizione di solida realtà nazionale a quella ben più appariscente di venerata archistar.
Ci sono modi, regole e comportamenti del fare architettura che si legano a filo stretto con tradizioni costruttive, a volte con sapienze di antichi magisteri d’opera, altre volte ancora con processi di creazione e produzione di materiali per l’architettura che fanno parte della storia di un luogo come di un territorio o di una grande regione europea.
“L’Architettura – afferma Andrea Branzi – non è l’arte del costruire. L’architettura è una disciplina molto complessa che interpreta la storia, le tecnologie e i cambiamenti della società”.