Bookzine (o bookazine) è un neologismo che fonde i termini inglesi di book (libro) e magazine (rivista), capitalizzzandone gli elementi e caratteristiche di entrambi i prodotti editoriali.
L’espressione è nata per identificare pubblicazioni periodiche cartacee che, per stare al passo con i grandi cambiamenti in corso del mondo editoriale, hanno scelto di proporsi come format monografici, vicini all’autonomia narrativa del libro senza perdere la freschezza e la varietà tematica della rivista.
Le sezioni che articolano l’insieme sono equiparabili a “capitoli”, sia pur più “liberi” di quelli a cui siamo stati abituati dai più tradizionali volumi. Ne risulta un artefatto comunicativo meno transitorio della “rivista” che aspira a "rimanere in vita" con maggiore permanenza e visibilità nelle librerie e biblioteche, sia private che pubbliche.
Ogni bookzine può essere vista come una collezione di “micro-storie” unite da collegamenti concettuali di natura testuale e/o iconografica.
Parole e immagini sono le protagoniste. Selezionate per qualità, rilevanza, significatività, esse vengono ordinate, contestualizzate e composte affinché risultino reciprocamente valorizzate suscitando interesse ed attrattività alla fruizione.
Fondamentale è il rapporto tra contenuti e forma, fra suggestività e ritmo microstorie. Il design, il progetto di comunicazione visiva, trasforma i contenuti in narrazioni e l’insieme risulta potenziato rispetto alla semplice somma delle parti che lo compongono.
Attraverso ibridazioni "altre" le bookzine – nella ricerca di espansione contenutistica e innovatività del format comunicativo di base – transitano dal mondo della stampa su carta (e dallo spazio topologico delle librerie e delle biblioteche) alle edicole digitali, adeguando allo schermo dei device il format grafico implementandone ed arricchendone i contenuti con video, gallerie fotografiche, effetti sonori, interazione. Propongono, così, una più complessa “esperienza” fruitiva dove la componente visivo-razionale della lettura tipicamente moderna – lenta, concettuale, eminentemente mentale – si ibrida con quella più emozionale tipica della percezione multisensoriale.
A ragion di ciò la scelta di apporre a bookzine il prefisso e_ (caratterizzante i format elettronici).
Agli studenti del primo anno del Laboratorio di Design della Comunicazione è stato richiesto il progetto grafico e contenutistico di una bookzine che associ la scelta di un materiale del design contemporaneo e una tipologia di artefatti, nonché la realizzazione in prototipo cartaceo; in chiusura del Corso, si è ipotizzato il trasferimento dei contenuti al digitale, supponendone l’implementazione e funzionalizzazione per un tablet device. I prototipi cartacei delle bookzine – con i loro caratteri materici, i contenuti testuali e iconologici utilizzati – sono, alla fine, protagonisti all'interno dell’esperimento espositivo in Palazzo Tassoni Estense.
Alfonso Acocella, Veronica Dal Buono, Michele Zannoni
e_bookzine. Dall'espositore alla mostra
Palazzo Tassoni Estense
Salone piano terra
12-17 febbraio 2014
Corso di laurea
Design del Prodotto Industriale
A.A. 2013-2014
Laboratorio
Design della Comunicazione
prof. Alfonso Acocella
prof. Veronica Dal Buono
prof. Michele Zannoni
vai alla Mostra e_Bookzine