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Design and Craft

05 Giugno 2013

  • Particolare di una realizzazione dell’azienda Ceramiche ND Dolfi, Montelupo (Fi) (Fotografia Niccolò Fioriti)
  • Particolare di una realizzazione dell’azienda (Fotografia Niccolò Fioriti).
  • Particolare di una realizzazione dell’azienda (Fotografia Niccolò Fioriti). (Fotografia Niccolò Fioriti)
  • Una fase della coloritura di un artefatto dell’azienda Ceramiche ND Dolfi, Montelupo (Fi) (Fotografia Niccolò Fioriti)
  • Una fase della coloritura di un artefatto dell’azienda Ceramiche ND Dolfi, Montelupo (Fi) (Fotografia Niccolò Fioriti)
  • Una fase della modellazione di un artefatto dell’azienda Ceramiche ND Dolfi, Montelupo (Fi) (Fotografia Niccolò Fioriti)

Nell’ambito della formazione di terzo livelli il nuovo Design Campus che accoglie tutte le attività inerenti al design dell’Ateneo fiorentino ha istituito, in questo Anno Accademico, ben due corsi tesi all’approfondimento del rapporto tra design e artigianato, il primo, denominato Design and Craft, è stato coordinato dal prof. Massimo Ruffilli e il secondo, Design per il prodotto artigianale, dalla professoressa Francesca Tosi.

La crescente attenzione che il mondo del design sta avendo nel mondo dell’artigianato deriva sia da motivi di ordine scientifico che, in parte, dalla richiesta proveniente dal mondo produttivo. In generale possiamo dire che si è maturato la necessità di percorsi formativi ad hoc per questo tipo di produzione. Non si tratta, di un semplice passaggio –se non addirittura un ridimensionamento- che potremmo definire “di scala” dal mondo dell’industria a quello dell’artigianato, dovuto alla crisi del modello industriale che, per molti versi, è quasi più profonda di quello arigianale, ma soprattutto alla volontà di riorganizzare una nuova gerarchia di valori dove il prodotto e la sua comunicazione non siano valutabili solo come espressione di se stessi ma come elementi facenti parte di processi complessi. Esiste un’attenzione molto alta al mondo dell’artigianato che esula anche il mondo del design e che si rivela essere trasversale a molte discipline: da quelle di natura sociologica a quelle di natura economica. Si pensi al successi del testo di Sennet o a quello di Micelli oppure a quello di Matthew Crawford. Nell’attuale articolato panorama, oltre al venire meno di alcune delle caratteristiche originarie del processo organizzativo industriale, hanno fortemente indebolito il loro significato anche alcune delle caratteristiche strutturali prima tra tutte la centralità del prodotto, e il rapporto con i territori.


Studi sulle forme degli utensili eseguite dagli allievi del corso

Questo significa che se fino a non molto tempo fa il prodotto artistico artigiano era l’unico elemento su cui veniva valutata la qualità del processo artigianale oggi non è più così tanto che questo, ha portato a riflettere e a concepire in modo più complesso anche la figura del consumatore ripensandola come “attore” di un vasto ambiente interattivo superando il rapporto produtto-consumatore. Chi fruisce di un bene, infatti, non solo è in grado di indirizzare le scelte del mercato ma può agire attivamente anche in alcune sue fasi. In questo senso l’attenzione per l’accorciamento della filiera, la ricerca di prodotti che prevedono una abbassamento della produzione di CO2 e, in generale tutte le problematiche che afferiscono alla sostenibilità ambientale e all’ecologia applicata alla produzione, vanno in questa direzione.

E’ indubbio che nella produzione artigianale il rapporto col territorio, nel quale la lavorazione si sviluppa, appare oggi più diretto che nell’industria, in quanto non si tratta soltanto di un rapporto di approvvigionamento di beni (come è avvenuto per lungo tempo anche per l’industria) ma anche un legame di tipo storico, culturale, sociale e creativo capace di andare molto oltre le tradizionali risorse del luogo.

Inoltre, il rapporto territorio-prodotto, ha acquistato da un po’ di tempo una nuova importanza ed un nuovo valore che viene sempre più precisamente indagato da percorsi progettuali che sono rivolti anche al superamento di questo binomio secondo le indicazioni di quello che viene definito design strategico e che si sviluppa in un sistema aperto riuscendo a sistetizzare valori provenienti da diversi ambiti culturali e scientifici facendoli convergere in un modello condiviso.

  • Le pialle sul banco da lavoro della Falegnameria artigiana Pacini Francesco Agliana (Pt)
  • Il banco da lavoro della Falegnameria artigiana
  • Campionatura di ante partendo dalle quali è stato sviluppato un progetto di studio

Operare in Toscana, significa agire in un territorio nel quale l’interesse per il prodotto locale, sia agroalimentare che artigianale, è, da tempo, oggetto di attenzione anche da parte delle amministrazioni locali. In questo senso è da leggersi il coinvolgimento di Artex centro per l’artigianato artistico e tradizionale della Toscana in questo tipo di operazione.

Struttura nata nel 1987 per volontà delle Associazioni Artigiane CNA e Confartigianato ed è stata riconosciuta dalla Regione Toscana attraverso la legge del 2008 come struttura operante in sinergia, raccordo e complementarità con l’Agenzia di promozione economica della Toscana, essa ha potuto gatrantire un rapporto diretto con le aziende nelle quali sono stati svolti i tirocini e partecipando attivamente all’organizzazione del corso.

Se è vero che la produzione artigianale evoluta e di alta gamma nonché l’artigianato artistico, caratterizzano fortemente l’attività produttive del territorio toscano, è anche vero che, per la propria natura, questo modello produttivo riesce, con più difficoltà, ad investire in sviluppo e innovazione. Un rapporto costante tra formazione e attività produttive può diventare davvero un elemento di forza per il mantenimento e lo sviluppo del sistema artigiano toscano. Ed è stato ritenuto, dai responsabili dell’organizzazione del Corso, che questa possibile sinergia possa svilupparsi anche attraverso percorsi formativi capaci di integrarsi con la formazione di primo e secondo livello, ma non necessariamente debbano portare all’acquisizione di un diploma di laurea. In questo senso si è creduto utile sperimentare la possibilità di poter istituire un rapporto tra giovani studenti e imprese, sempre nell’ambito universitario che collochi questo rapporto non nella fase finale del percorso formativo ma anche in una fase molto prossima all’uscita dalla scuola secondaria di secondo grado. E’ stato infatti a coloro che hanno questo titolo di studio che il corso è stato rivolto.


Piano di lavoro dell’azienda Attucci Marmi Agliana (Pt)

In particolare il corso Design and Craft è stato articolato in novantasei ore di didattica frontale e cento ore di tirocinio con il riconoscimento di venti crediti formativi universitari. Ogni studente è stato inserito in una azienda artigiana con processi di lavorazione tradizionale.
Tale opportunità formativa ha inteso rivolgersi a coloro che intendono essere orientati sull’argomento ed avere la possibilità di approfondire successivamente lo studio nel corso di laurea di Disegno industriale oppure a coloro che, essendo artigiani o volendolo diventare hanno la necessità di approfondire le tematiche del settore. Il corso è stato articolato in quattro parti:

Parte prima: Design del prodotto e Innovazione del prodotto e dei processi artigianali;

Parte seconda: tirocinio nelle botteghe dei maestri artigiani;

Parte terza: design e organizzazione della piccola e media impresa;

Parte quarta: innovazione del prodotto artigianale evoluto.

  • Progetto Uno-nessuno-centomila pannello in legno e materiale lapideo retroilluminato studente-designer Sara Spinelli
  • Progetto Uno-nessuno-centomila pannello in legno e materiale lapideo retroilluminato studente-designer Sara Spinelli
  • Progetto Uno-nessuno-centomila pannello in legno e materiale lapideo retroilluminato studente-designer Sara Spinelli

Alla prima parte hanno collaborato docenti del Corso di Laurea Magistrale in Storia dell’Arte che hanno introdotto il tema partendo dalla nascita del concetto di artigianato.

Conoscenza dei materiali e criteri di analisi degli strumenti e dei processi di lavorazione hanno completato questa fase.

Nella seconda parte, dedicata interamente all’attività di tirocinio, ogni studente, secondo le proprie attitudini è stato associato ad una azienda nella quale ha analizzato strumenti materiali e tecniche di lavorazione.


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MD Material Design
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ISSN 2239-6063

edited by
Alfonso Acocella
redazione materialdesign@unife.it

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