mercoledì 9 giugno 2010, ore 16,30
Aula Magna, Facoltà di Architettura di Ferrara
Ferrara, via Quartieri 8
Daniel Libeskind è sicuramente uno degli interpreti più intensi del panorama architettonico contemporaneo.
Considerato uno dei più brillanti rappresentanti del “decostruttivismo”, la sua opera in realtà rifugge da semplicistiche “etichette” stilistiche per configurare piuttosto un percorso di ricerca personale molto più complesso e del tutto libero da schemi e codici predefiniti. Ben oltre la mera trasposizione, seppure accattivante, di valori strettamente formali nel progetto architettonico, l’opera dell’architetto di origine polacca sottende piuttosto una sempre inesauribile tensione a veicolare nella materia costruita un codice “invisibile” di contenuti semantici: è la storia umana, sia personale che universale, con il suo straordinario patrimonio di emozioni, sogni, ricordi e testimonianze, di cui l’architettura si fa interprete attraverso il disegno dello spazio.
L’opera di Libeskind si può a buon diritto definire architecture parlante, come direbbe Claude-Nicolas Ledoux, nel senso che è sempre il “racconto” di un luogo, di un tempo, di un passato (a volte doloroso, come nel caso dell’Olocausto): è da questa profonda capacità di toccare le corde emozionali più intime dell’animo umano che trae la sua potente fascinazione.
Daniel Libeskind nasce a Lodz, Polonia, nel maggio del 1946, da genitori sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti. Matura la sua prima formazione a Tel Aviv, Israele, dove si avvicina allo studio della musica. Negli anni ’60 si trasferisce negli USA, paese di cui in seguito acquisirà la cittadinanza, dove avvia nel 1965 gli studi di architettura presso la Cooper Union for the Advancement of Science and Art di New York. Dopo la laurea nel 1970, si specializza nel 1971 in Storia e Teoria dell'Architettura alla School of Comparative Studies dell'Università dell'Essex in Gran Bretagna. Successivamente, avvia con passione l’attività di insegnamento nelle più prestigiose sedi universitarie di Europa, Asia e Stati Uniti, affiancata da un intenso impegno professionale che lo porta a vincere numerosi concorsi a livello internazionale e ad affermarsi così come progettista dall’elevata sensibilità e raffinato profilo intellettuale. Nel 1988 il suo lavoro viene esposto alla mostra sull'architettura decostruttivista al Museum of Modern Art di New York che lo consacra al vasto pubblico come uno dei più brillanti interpreti di tale linguaggio progettuale. Nel 1989 apre il suo studio professionale a Berlino, poi trasferito a New York dopo la vittoria del concorso per il ridisegno dell’area del World Trade Center nel 2003. Attualmente lo Studio Daniel Libeskind annovera studi - partners in tutto il mondo (di cui le principali sedi sono a Zurigo e Milano; le altre a San Francisco, Denver, Berna, Toronto e Hong Kong).
Tra le sue ultime opere realizzate, si ricordano il Contemporary Jewish Museum a San Francisco (2008); il Westside, il più grande centro commerciale e centro wellness d’Europa, a Berna (2008); la Torre residenziale The Ascent a Roebling’s Bridge, Covington, Kentucky (2008); il Royal Ontario Museum (2007); la Glass Courtyard, estensione del Museo Ebraico di Berlino (2007); l’ampliamento del Denver Art Museum (Frederic C. Hamilton building) e le residenze del Museo a Denver in Colorado (2006).
Tra le opere meno recenti, si annoverano Tangent, una torre di uffici per la Hyundai Development Corporation, a Seul (2005); il Wohl Centre, presso la Bar Ilan University di Tel Aviv (2005); Memoria e Luce, memoriale per le vittime dell’11 settembre (inaugurato a Padova l’11 settembre 2005); il London Metropolitan University Graduate Centre (2004); il Danish Jewish Museum (2004); lo Studio Weil a Mallorca (2003); l'Imperial War Museum North a Trafford (2001); il Museo Ebraico di Berlino (completato nel 1999); il Felix Nussbaum Museum di Osnabrück (completato nel 1998).
Molte sono le opere attualmente in costruzione: tra queste, il Memory Foundations per l’area del World Trade Centre a New York; il progetto City-Life per la riqualificazione dell’ex quartiere fieristico di Milano; il Museo di Storia Militare a Dresda; il Grand Canal Performing Arts Centre and Galleria a Dublino; CityCenter, un complesso commerciale a Las Vegas; lo Zlota 44, una torre residenziale a Varsavia. Inoltre, attualmente è in produzione un pianoforte a coda per la ditta Schimmel Piano.
In fase di programmazione e progetto, si annoverano il nuovo centro di arte e cultura a Boston; la L Tower e il Sony Center a Toronto; New Songdo City, a Incheon, South Korea; Haeundae Udong Hyundai Park a Busan, South Korea; Reflections, rifacimento del waterfront e residenze a Keppel Bay, Singapore; Rejuvenation, centro per bambini superstiti dell’Uragano Katrina nell’area di Gulfport, Mississipi; l’EB Tower, torre per uffici e residenze a Brescia; Orestad Downtown Master Site Plan, masterplan per un area di circa 5 km quadrati a Copenhagen.
Daniel Libeskind è davvero una figura di intellettuale a “tutto tondo”.
Ha svolto un’intensa attività accademica presso le più importanti università di tutto il mondo, ricoprendo ruoli di alto prestigio (Frank O. Gehry Chair presso l’ Università di Toronto; professore presso la Hochschule für Gestaltung, Karlsruhe; detentore della Cret Chair presso la University of Pennsylvania e della Louis Kahn Chair presso la Yale University).
Ha ricevuto numerose onorificenze: dal 2004 è First Cultural Ambassador for Architecture degli USA; sempre nel 2004 è stato insignito dei RIBA Award per i due edifici London Metropolitan University Graduate Centre e Imperial War Museum North (quest’ultimo anche selezionato per il premio Stirling); nel 2001 ha ricevuto l’ Hiroshima Art Prize (premio conferito ad un artista il cui lavoro promuove la cooperazione internazionale e la pace, per la prima volta assegnato ad un architetto) e nel 1999 il Deutsche Architekturpreis (Premio Tedesco di Architettura) per il Museo Ebraico di Berlino.
Il suo lavoro è stato ampiamente esposto nei principali musei e gallerie d’arte di tutto il mondo ed è stato oggetto di numerose pubblicazioni internazionali, influenzando prepotentemente il pensiero di una nuova generazione di architetti fortemente interessata a perseguire, con mente libera e spirito critico, un approccio multidisciplinare al progetto d’architettura.
La Facoltà di Architettura di Ferrara, nell’ambito delle attività promosse dall'Uffico di Relazioni esterne e Comunicazione, diretto dal prof. arch. Alfonso Acocella, ospita la conferenza: “Daniel Libeskind: Counterpoint”.
Per approfondimenti:
Con il sostegno di Net Engineering International
La Conferenza è aperta al pubblico.
Si richiede comunicazione di partecipazione per esigenze organizzative:
Invio mail a:
dlbvnc@unife.it
tel. 0532 293648 (mercoledì e giovedì)