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Cassina con Maralunga a Palazzo Tassoni Estense

08 Dicembre 2014


La mostra dedicata a CASSINA “Maralunga. Il divano di Vico Magistretti compie 40 anni” a Palazzo Tassoni Estense. (ph. Geminiani)



Dopo il primo incontro che ha visto come ospite Giulio Cappellini, prosegue con successo il mese del design ferrarese – con eventi organizzati dal Dipartimento di Architettura dell’Università e il gruppo dei brand Cappellini, Cassina e Poltrona Frau.
Il secondo appuntamento, tenutosi lo scorso 19 novembre nel salone al piano terra di Palazzo Tassoni Estense, era incentrato su Cassina con un’esposizione dal titolo “Maralunga. Il divano di Vico Magistretti compie 40 anni” in cui – in un completo sviluppo temporale tra passato, presente e futuro – la nuova versione “Maralunga ’40” ha affiancato il modello classico con l’edizione limitata “Mercurio Vivo” (40 pezzi numerati). Esposti anche i due prototipi vincitori del progetto di studio eseguito dagli studenti dell’ECAL ­ L’Università d’arte e design di Losanna in collaborazione con Cassina.
Con questa iniziativa l’azienda rende omaggio al prolifico maestro e a uno dei pezzi più riusciti del design contemporaneo – vincitore del Compasso d¹Oro nell’edizione del 1979 – narrando ai numerosi presenti un racconto industriale d’alta gamma e ricco di aneddoti grazie alle parole di Barbara Lehmann – Responsabile dell’Archivio Storico di Cassina – e Vanni Pasca – Docente di Storia e critica del design.

 

  • La mostra dedicata a CASSINA “Maralunga. Il divano di Vico Magistretti compie 40 anni” a Palazzo Tassoni Estense. (ph. Geminiani)
  • La mostra dedicata a CASSINA “Maralunga. Il divano di Vico Magistretti compie 40 anni” a Palazzo Tassoni Estense. (ph. Geminiani)
  • La mostra dedicata a CASSINA “Maralunga. Il divano di Vico Magistretti compie 40 anni” a Palazzo Tassoni Estense. (ph. Geminiani)
  • La mostra dedicata a CASSINA “Maralunga. Il divano di Vico Magistretti compie 40 anni” a Palazzo Tassoni Estense. (ph. Geminiani)
  • La mostra dedicata a CASSINA “Maralunga. Il divano di Vico Magistretti compie 40 anni” a Palazzo Tassoni Estense. (ph. Geminiani)
  • La mostra dedicata a CASSINA “Maralunga. Il divano di Vico Magistretti compie 40 anni” a Palazzo Tassoni Estense. (ph. Geminiani)
  • La mostra dedicata a CASSINA “Maralunga. Il divano di Vico Magistretti compie 40 anni” a Palazzo Tassoni Estense. (ph. Geminiani)
  • La mostra dedicata a CASSINA “Maralunga. Il divano di Vico Magistretti compie 40 anni” a Palazzo Tassoni Estense. (ph. Geminiani)
  • La mostra dedicata a CASSINA “Maralunga. Il divano di Vico Magistretti compie 40 anni” a Palazzo Tassoni Estense. (ph. Geminiani)
  • La mostra dedicata a CASSINA “Maralunga. Il divano di Vico Magistretti compie 40 anni” a Palazzo Tassoni Estense. (ph. Geminiani)
  • La mostra dedicata a CASSINA “Maralunga. Il divano di Vico Magistretti compie 40 anni” a Palazzo Tassoni Estense. (ph. Geminiani)
  • La mostra dedicata a CASSINA “Maralunga. Il divano di Vico Magistretti compie 40 anni” a Palazzo Tassoni Estense. (ph. Geminiani)



Iniziamo con una breve introduzione di Giancarlo Tintori e Veronica Dal Buono, portatori di esperienze con personaggi tangenti allo storico imprenditore Cesare Cassina: Tintori che racconta dell’incontro fortuito a un Salone del Mobile di Milano con Franco Cassina – figlio di Umberto, fondatore e socio con il fratello Cesare – e Dal Buono che narra dell’incontro che ebbe anni fa con Aldo Businaro – stretto amico di Carlo Scarpa, che dal 1962 avvia un lungo sodalizio con Cassina ed otterrà la cessione dei diritti per l’acquisizione dei progetti di Le Corbusier.
Dopo questo ricordare, entriamo nel vivo della lezione con il racconto di Barbara Lehmann attraverso la storia aziendale. Cassina è ancora oggi una solida realtà che punta su un approccio al design che coniuga comunicazione e ricerca; nata nel 1927 con una produzione di tavolini in legno, poi passati al settore contract, esplode negli anni ‘60 attraverso il boom economico e l’utilizzo di nuovi materiali, in particolare del poliuretano, e contribuirà da allora ad affermare il design italiano nel mondo.
Fondamentale anche il rapporto dell’azienda con vari Archivi e Fondazioni storiche che hanno permesso – e ne permettono – la produzione di prodotti di design di alcuni tra i più grandi Maestri: Albini, Asplund, Le Corbusier, Mackintosh, Perriand, Rietveld, Wright.




La mostra dedicata a CASSINA “Maralunga. Il divano di Vico Magistretti compie 40 anni” a Palazzo Tassoni Estense. (ph. Geminiani)

 

Il racconto prosegue e si snoda attraverso immagini di prodotti iconici e progettisti illuminati fino all’aneddoto che il protagonista della mostra, il divano Maralunga, porta con sé e su cui fonda la propria peculiarità indelebile: la possibilità di configurarsi con lo schienale alto o basso solo operando un semplice ribaltamento del poggiatesta.
Già, la semplicità; ossia la costante che ricerca Vico Magistretti e che trova qui per caso grazie al pugno sferrato da Cesare Cassina al suo prototipo, il quale non riusciva a rispondere in maniera esaustiva a una richiesta di comfort estremo. La conseguente rottura dello schienale mal riuscito illuminò l’architetto milanese che individuò nel maldestro movimento un intuitivo criterio per rinnovare una tipologia tradizionale esclamando: “Ecco, benissimo, così mi sembra perfetto”, e Cesare Cassina che una volta trovata la soluzione azzardò un “ne venderemo tantissimi”, profeta non solo in patria. Fu grazie quindi a una trasformazione e all’uso della catena da bicicletta che permise la meccanica della rotazione che il pezzo divenne un grande e duraturo successo nel mercato internazionale.

 

 

  • Giancarlo Tintori, Vanni Pasca, Barbara Lehmann e Veronica Dal Buono in conferenza a Ferrara. (ph. Geminiani)
  • Giancarlo Tintori, Vanni Pasca, Barbara Lehmann e Veronica Dal Buono in conferenza a Ferrara. (ph. Geminiani)
  • Giancarlo Tintori, Vanni Pasca, Barbara Lehmann e Veronica Dal Buono in conferenza a Ferrara. (ph. Geminiani)
  • Giancarlo Tintori, Vanni Pasca, Barbara Lehmann e Veronica Dal Buono in conferenza a Ferrara. (ph. Geminiani)
  • Giancarlo Tintori, Vanni Pasca, Barbara Lehmann e Veronica Dal Buono in conferenza a Ferrara. (ph. Geminiani)
  • Giancarlo Tintori, Vanni Pasca, Barbara Lehmann e Veronica Dal Buono in conferenza a Ferrara. (ph. Geminiani)
  • Giancarlo Tintori, Vanni Pasca, Barbara Lehmann e Veronica Dal Buono in conferenza a Ferrara. (ph. Geminiani)
  • Giancarlo Tintori, Vanni Pasca, Barbara Lehmann e Veronica Dal Buono in conferenza a Ferrara. (ph. Geminiani)

 

Il concetto di durata nel tempo – intesa come non solo ciclo di vita ma anche come straordinaria capacità di vendita – a cui si lega l’incipit dell’intervento di Vanni Pasca, ribadisce quindi, per la creazione di long-seller, l’importanza del legame/rapporto tra designer e imprenditore, la loro somma di conoscenze, scala 1:1 direttamente proporzionale che porta alla cultura degli oggetti-miti dati dalla produzione seriale.
Ma soprattutto si rende necessario fare distinzione tra cultura d¹impresa e cultura progettuale, che non è mai elitaria ma deve farsi apprendere da quanti più possibile, da chi abita, chi vive l¹ambiente domestico. “Perché un mobile non è una scultura, è oggetto domestico che va vissuto”.
Non può quindi che essere citato Gio Ponti, capostipite di questo mondo progettuale, e uno dei suoi prodotti che nella propria purezza formale esprime – col sapiente incastro a sezione triangolare delle gambe – la sua fortissima valenza: Superleggera, classe 1957, definita da molti la prima sedia moderna in Italia e che nel 2011 viene riproposta da Cassina con il sedile imbottito e colorato.
Tirando le fila di questi esempi – ripassando da Magistretti, al suo amore per il concept design: “Quello che è talmente chiaro che puoi anche non disegnarlo”, alla ricerca della semplicità, all’uso geniale delle trasformazioni (la lampada Eclisse ne è testimone ancora oggi) – ci rendiamo quindi conto che per comprendere a fondo la modernità è necessario avere sempre una mano nel passato e una nel futuro.
E la conclusione di questa lezione ci lascia un messaggio positivo, presente segnale di ottimismo; le nostre imprese, l’Italia che produce e che opera di maestranza artigiana e qualità seriale è ancora oggi meta ambita di tantissimi designer stranieri. Il dialogo e i valori che sono intrinseci a questi rapporti possono e devono quindi far leva e spronare i progettisti italiani a trovare il loro spazio. Anche fosse solo, in partenza, di nazional diritto.

Federica Capoduri


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MD Material Design
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ISSN 2239-6063

edited by
Alfonso Acocella
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