Dopo i lavori del Comitato Scientifico di ECO-tech-GREEN, l'evento organizzato da PAYSAGE in collaborazione con PadovaFiere nell'ambito del Salone T-Verde del FLORMART, finalmente al via il prossimo FORUM INTERNAZIONALE fissato per il 13 Settembre. Confermata la vocazione che, tra paesaggio, tecnologia ed ecologia, indaga il mondo della mitigazione ambientale del paesaggio antropizzato in tutte le sue possibili declinazioni.
Apoteosi dei colori delle pietre naturali, Opus Motus è la nuova scenografica installazione di design litico che Raffaello Galiotto in collaborazione con Lithos Design presenterà in anteprima ai prossimi Macef e Marmomacc.
La differenza principale tra una bicicletta normale e una bicicletta a scatto fisso è racchiusa tutta nella trasmissione. Il movimento dei pedali è solidale a quello della ruota posteriore, non si può mai smettere di pedale, ci si muove “no stop”: se la ruota gira i pedali girano, se i pedali si fermano la ruota si ferma. Questo permette di avere il controllo della trazione e quindi permette di poter togliere i freni dalla bicicletta. La bicicletta a scatto fisso diventa quindi una bici semplice, privata di tutto, lineare e senza sovrastrutture.
La città di Roma sotto i principati di Domiziano e Traiano sfoggia nelle aree monumentali dei Fori imperiali e delle grandi fabbriche del Palatino i marmi policromi più preziosi che affluiscono nella capitale dalle regioni più lontane dell’Impero; all’opus testaceum, oramai ampiamente affermatosi come sistema costruttivo, spetta prevalentemente la funzione strutturale che rimane spesso obliterata sotto superfici architettoniche estetizzanti fatte di stucchi, affreschi, pietre e marmi rilucenti.
I Romani per quanto attiene all’edilizia abitativa, lungo tutta la fase storica repubblicana (III-I secolo a. C.), utilizzano per le strutture di elevazione il laterizio crudo sottoforma di grandi mattoni (i famosi mattoni lidium, citati e descritti accuratamente da Vitruvio e da Plinio nelle loro opere letterarie: argilla frammista spesso a paglia, manipolata e trasformata in manufatti regolari simili ai mattoni orientali semplicemente essiccati al sole) mentre impiegano materiali lapidei in opere murarie isodome e i vari opus murari (a base di conglomerato cementizio e paramenti in pietra più o meno regolarizzati) nelle architetture pubbliche.
Mostra elaborati studenti di Product Design I
Palazzo Tassoni Estense, dal 16 al 26 luglio 2013
Dipartimento di Architettura di Ferrara
Corso di laurea in Design del prodotto industriale
Laboratorio di Procuct Design I
A.A. 2012-13
Raffaello Galiotto
Vincenzo Pavan
Veronica Dal Buono
Davide Turrini
«Cultura è comunicazione. Ogni oggetto creato dall’uomo, sia che appartenga al suo bagaglio materiale o simbolico, è comunicativo».
La riflessione, evinta da un più ampio costrutto teorico sull’uomo e il linguaggio espresso da Tomás Maldonado nel 1953, ci sembra attuale e viva anche nella contemporanea società del Terzo Millennio1, ove il design di prodotto può dirsi inestricabilmente intrecciato al design dei prodotti astratti e della comunicazione. Ogni artefatto, anche solo attraverso la sua configurazione formale, si inscrive nella sfera della comunicazione rispondendo ad un intenzionalità esterna, al soddisfacimento delle esigenze di una committenza (emittente), e dialogando con essa per disporre il progetto verso l’utilizzatore finale (destinatario).
Il 2 marzo si è tenuto a Faenza il secondo incontro per la stagione 2013 del Postrivoro (http://www.postrivoro.it/due/), sorprendente connubio di gastronomia, architettura e arte, cena sperimentale alla maniera futurista, forse meno estrema ma di sicuro impatto gustativo. Tra vini d'eccezione, racconti d'oltr'Alpe e sculture goticheggianti ecco una riflessione gourmand et gourmet ispirata alla serata