I tessuti, oltre ad essere ritenuti tra i primi artefatti dell’uomo, pervadono, ancora oggi la nostra vita essendo protagonisti in moltissimi processi fattuali dall’abbigliamento all’architettura.
Il termine “tessuti”, specificatamente, non viene usato in modo esclusivo per il mondo dell’intreccio ma anche in altri settori come quello biologico, quello musicale ecc.
L’elemento che i tessuti hanno in comune nei diversi mondi scientifici e culturali è quello della modalità processuale che li porta ad essere costituiti da piccole parti ripetibili e ripetute che vanno a costituire un elemento più o meno uniforme con due dimensioni prevalenti sulla terza.
Questo tentativo di definizione, se da un lato porta ad ampliare il campo di indagine in modo più che notevole, suggerendo influenze reciproche dei diversi settori, dall’altro, impone di circoscrivere almeno il settore di indagine che si ritiene di maggiore riferimento.
Tessuti, quindi come falde omogenee e flessibili dove gli indirizzi di ricerca vanno dall’innovazione delle fibre, allo studio dei colori e dell’intreccio, alla ricerca di nuove applicazioni.
La natura versatile degli artefatti tessili permette di sviluppare processi squisitamente artigianali (si pensi agli arazzi o ai tappeti che trasmettono
tecniche e simbologie millenarie) o industrialmente evoluti e, parallelamente, capaci di esprimere consolidate culture locali o saperi che sono il frutto dell’incontro di diversissimi mondi e quindi espressioni di una cultura ormai ampiamente condivisa.
E.T.
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