Interviste

Intervista a Raffaello Galiotto
a cura di Veronica Dal Buono

Già da qualche anno seguiamo l’attività di Raffaello Galiotto nel settore del design industriale, ne studiamo le evoluzioni, ci divertiamo nel lasciarci ammaliare dalle sue rinnovate idee per un design di qualità e insieme capace di rispondere alle esigenze del mercato contemporaneo e alla quotidianità dell’utente finale.Incontriamo nuovamente Raffaello in occasione della presentazione della nuova collezione LE PIETRE INCISE CURVE per LITHOS DESIGN per rivolgergli con piacere alcuni quesiti.


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14 Febbraio 2011

Intervista a Gian Luca Amadei

Elisa Poli ha incontrato a Londra il critico Gian Luca Amadei per parlare del suo ultimo libro sul design. Un'opera anticonvenzionale che illumina trasversalmente la storia di un paese e delle sue protagoniste.


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08 Febbraio 2011

Intervista a Kengo Kuma su CCCloud.
Della collaborazione fra azienda, interpreti del design discourse, Istituzioni

Siamo da qualche decennio, oramai, immersi in un'epoca di cambiamenti veloci e profondi.
Sempre più le aziende industriali  per restare competitive sono chiamate ad essere flessibili, a modificarsi, ad evolversi con ritmi che non hanno precedenti nella storia economica moderna.


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09 Novembre 2010

Intervista a Paolo Ulian

Per esplorare l’affascinante universo creativo di Paolo Ulian comincerei dal presente, forte di un’indiscussa maturità progettuale, per poi ricercarne le radici e le ragioni in un passato professionale altrettanto fervido e “necessario”.
Si è da poco conclusa la mostra personale che le ha dedicato il Triennale Design Museum di Milano, dal provocatorio e affascinante titolo “Paolo Ulian. Tra gioco e discarica”.


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01 Ottobre 2010

Intervista ad Alfonso Femìa - 5+1AA

“Conformismo, prevaricazione formale e distacco dalla realtà sono le caratteristiche dell’architettura contemporanea, insieme al senso di colpa nei confronti della forma e della bellezza. La meraviglia, lo stupore sono gli elementi propri della poetica italiana ed europea. La creazione di meraviglia e stupore da parte dell’architettura non ha niente a che fare con la ricerca del consenso e di spettacolarità del contemporaneo. Più esattamente la creazione di meraviglia è lo strumento per raggiungere la conoscenza del reale. Ecco lo scopo. Ritornare a vedere la realtà. E, per quanto la realtà del territorio, delle città, degli uomini sia difficile e dolorosa, il dovere dell’architettura è di non rinunciare a immaginare un futuro. Migliore. Anche romanticamente. La negazione del reale, l’atteggiamento che da blasè diviene cinico, proprio dell’architettura contemporanea, dev’essere sconfitto. Questa battaglia, etica e culturale, sarà combattuta attraverso un’architettura che sia invenzione specifica, che nasca, con libertà, dal contesto e dalla storia. Il suo linguaggio è libero e contemporaneo. (…).”

Prolusione a 5+1AA di Alfonso Femia, Gianluca Peluffo


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24 Luglio 2010

Casalgrande Ceramic Cloud. Verso l’opera architettonica
Interviste a Kengo Kuma, Alfonso Acocella, Luigi Alini

È in costruzione a Casalgrande la prima opera architettonica in Italia del maestro Kengo Kuma, la “Casalgrande Ceramic Cloud”, nuova porta del distretto ceramico che l’azienda Casalgrande Padana ha scelto di donare alla collettività, partecipando alla valorizzazione del territorio attraverso il linguaggio dell’architettura contemporanea innovativa e di qualità.


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06 Luglio 2010

Intervista a Italo Rota

La storia professionale di Italo Rota fluttua all’interno del magma multiforme dell’architettura contemporanea: si sostanzia di grandi realizzazioni pubbliche, arredi urbani, ristrutturazioni e allestimenti museali, architetture private e design degli interni. Ma il fortunato esordio è negli anni ottanta, in Francia, con la sistemazione del Musée d’Orsay e il rinnovo del Centre Pompidou in collaborazione con Gae Aulenti. Quanto e come queste esperienze hanno formato il suo futuro percorso professionale?


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26 Maggio 2010

Intervista a Matteo Thun

Nicoletta Gemignani: Il pensiero di Matteo Thun si muove lungo tre grandi linee progettuali: architettura, design degli interni, design del prodotto. Come interagiscono nel suo lavoro questi diversi livelli del progettare? Quanto si sostentano e si alimentano reciprocamente, e quanto invece si subordinano e dipendono gli uni dagli altri?

Matteo Thun:
Dagli anni ottanta cerco di percorrere un’altra via, una via capace di coniugare la piena contemporaneità a un attento ascolto del contesto. Una via che permetta di evitare l’urlo egocentrico della modernità a tutti i costi. Questa via si chiama Ecotecture - Ecology Economy Architecture.
Nel concepire la sua architettura come dialogo tra opera e contesto ambientale, è stato appunto coniato il termine di Ecotecture.
Il che significa estetica dell’economia: un lavoro di sottrazione e semplificazione, un progressivo avvicinamento all’essenza del problema e poi la riduzione del fabbisogno energetico con semplicità ed efficacia: è questa la prima responsabilità progettuale. Applicare le prescrizioni necessarie per un’architettura a basso consumo è un approccio in continuità con una tradizione da interpretare con i mezzi della modernità, dallo studio dell’involucro, all’esposizione solare, alla differenziazione delle facciate, all’impiantistica.
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12 Marzo 2010
MD Material Design
Post-it
ISSN 2239-6063

edited by
Alfonso Acocella
redazione materialdesign@unife.it